_ Giramento di palle elicoidale _

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In questi giorni non farei che dormire e dormire e dormire. In questi giorni non voglio persone che mi stressano, non voglio rotture di balle. C'è di nuovo che mi sono proprio rotta di certi atteggiamenti e modi di fare barra essere.
Non voglio persone non pulite, non voglio chi si nasconde dietro la sua falsità di schifo, mi irrita la non correttezza. Il non ammettere quando qualcosa è palese.

L'inutilità delle mie parole, che non servirebbero a molto perchè le scaraventerei contro chi si ascolta addosso, contro chi ha un ego immenso, tanto immenso tanto invisibile da volerlo rimarcare ancora ancora e ancora. Ma perchè?
La comodità del non dire.
Far credere di non essere quello che è, per essere tutto e il contrario di tutto. Nel momento in cui tutto va bene ed adattarsi a quando il contrario andrà meglio.
Sarebbe l'ora di delineare un briciolo di personalità
su un cartoncino di spessore superiore all'apparenza

e non più su carta velina e carboncino.

...

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E c h o e s







_ Silenzio e le parole _

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Ieri sera è stata la testimonianza di come, di quanto, di perchè creda così tanto all'amicizia.
Un tavolo di chiacchiere, distintivi, acqua naturale, caffè e goccini di rhum.. ogni tanto.. Un tavolo imbandito di ricordi e risate. Di occhi stanchi, di ore tre di notte.
Un tavolo di noi, di quello che siamo, di come gli abbracci, anche se non del mulino bianco, abbiano un così buon sapore. Una morbida consistenza.
Certe volte è bene dimenticarsi tutto, accantonare una settimana di preoccupazioni e prove, di domande sul se/come ce la farò.
Su quanto tempo durino sette giorni di distanze.
Tendono all'infinito, come le parole.

_ The original sound of comunications _

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Concerto stratosferico!
6 ore di viaggio tra andata e ritorno, il sonno imperante combattuto a suon di Paul McCartney nello stereo e di ballettini improvvisati nella macchina con i migliori compagni di avventure ... Il freddo palesemente ignorato, così come il traffico invivibile di Milano. Cartina alla mano per arrivare giusto in tempo all'Alcatraz dove i Porcupine Tree hanno davvero sfondato il cranio di ottima musica.
Sono ancora in coma negativo, cercando di darmi un aspetto positivo in questi cinque minuti prima di tornarmene a Firenze e prima che non mi si addormentino tutti i miei capelli, miei fidati consiglieri.
In compenso la settimana si preannuncia frenetica, ovviamente non per me, ma per il mio alter ego che dovrà affrontare i doveri, perchè quasi quasi memedesima se ne torna a letto.


Con permesso.

_ Alla LARGA_

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Bah. Sono del parere che con determinate tipologie di persone sia del tutto inutile intraprendere una qualsiasi sorta di discussione. Quella particolare tipologia nota come

dimmi quello che vuoi non ti dirò mai come stanno realmente le cose

oppure

dimmi quello che voglio che tu dica perchè esiste soltanto quello che voglio che tu dica

oppure

negherò sempre e per sempre l'evidenza. Ma non ammetterò mai che sia così.

Olè.

_ Il rumore _

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[9.12.06]

Il rumore.
Quel cigolìo sfrontato che tanto mi sembra il respiro affannato
di quando sono affannata. Non potrebbe essere altrimenti.
Ricordo che qualcuno c'era. Non se sorridesse o meno, aveva le mani appoggiate al mento in quiete col corpo, mentre dondolava sui pensieri. Non ricordo molto. In effetti. Oltre al rumore dell'altalena.
Non mi sforzo di rammentare, mai. Nè io, nè tantomeno la mia testa.
Non mi sforzo mai di vedere, nè io, nè tantomeno i miei occhi.
Ma qual qualcuno c'era, prima, con le pupille mobili e lucide a ritrovarsi nell'acqua delle pozzanghere, nel frastuono di risate della solitudine. Fingendo desideri come sassolini, da lanciare sull'asfalto che si rimbocca le coperte con la pioggia e le nuvole.
E ancora storie senza avere a chi raccontarle, anche se dovesse inciampare nel sedervisi a fianco per ascoltare a bassa voce.

Non che la solitudine trovi spesso chi le tenga compagnia.
A parte il cielo, ovvio.

_ Enjoy _

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Sono in puro coma. L'influenza continua a tenermi murata in casa, il mal di testa a rendermi inconcludente e il raffreddore a farmi sognare colline tiepide e verdeggianti su cui sprofondare senza corrosivi dolorini alle ossa.

Viva i catorci disumani come me.

Il pensiero degli esami mi sta preoccupando, non è un bel periodo, in quanto vengo sommersa dalla caterva dei doveri e di scadenze, perdendo di conseguenza l'obiettivo principale. Così mi sveglio presto, ad orari improponibili, riavvolta nelle coperte per fare i conti con quello che mi resta da finire. E più voglio riaddormentarmi e più mi rigiro e più penso e più mi ascolto e più vaffanculo scaglierei contro i muri della camera. Che per di più in confronto alla mia testa si possono ritenere muri di gomma. Oltre il danno anche la beffa.



_ Pullulo di banalità _

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Mi sto addormentando sul micropalmo della micromano, special guest star delle micro onde irradiate dal mio umore alle stelle, in repeat l'album dei porcupine tree, giusto per non perdere il vizio e per prepararmi al mega concerto del 18 novembre.. Con i biglietti nel beauty case perchè così, forse, ho la certezza di sapere costantemente dove siano. Ma credo anche di no, perchè
sia che una cosa sia soggettivamente importante, che, al contrario, sia obiettivamente futile, io riesco comunque a perderla.
Dote magnifica!!!
Sono un po' provata dalla nuova testa anni settanta, oramai irrecuperabilmente spettinata e dal pomeriggio governato da "Vi resisterò, o tentazioni di merda!"
Ma in conclusione la mia giornata è stata una botta d'autostima... Forse la smetterò di spremere il mio essere con la famosa feroce autocritica (CREDICI!), ma credo sia un bene questa mia continua autodistruzione sul piano pratico, specialmente quando, chi ne capisce e chi mi ha insegnato qualcosa, mi rassicura (tutt'oggi) che, alla base, per crescere all'interno di una qualsiasi passione deve esserci una continua spietatezza verso il proprio lavoro. Una continua capacità dell'autovalutarsi e della critica. Su questo, drasticamente, sono a buon punto.
Ci vorrò credere sempre meno rispetto a chi ci crede assieme a me. In questo modo saprò che potrò crederci, prima o poi, molto di più.

Che pirla di saggezza.
Vado ad accrescere la mia voglia di trasferirmi all'estero guardando AnnoZero. Con permesso.

_ Smail _

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Questa sera sono stanca... Ma sono così...

[Shot by: Andy ]

So che non dovrei chiudere gli occhi. Specialmente quando è bene tenerli aperti, spalancati per non perdersi nemmeno un lampo della realtà che ci scorre davanti, che ci attraversa, che ci scolpisce e ci plasma. Questa realtà che è governata, in grande percentuale, da mani che non sono le nostre, sopra sacrifici e sudore appartenenti alle piccole e grandi esperienze... che in molti sanno cosa vuol dire.
E un po' mi spaventa il pensare all'incertezza, quel fatto di dover sognare, quel mestiere di credere alle capacità, all'ostinazione di sapere quello che si vuole. Un po' mi spaventa non sapere e voler sapere.
Un po' mi spaventa. Fino a rendermi conto che sarà l'unica arma per mandare affanculo chi gioca disonesto, chi muove pedine sporche. Chi mangia sui nostri piatti per poi dire che era meglio dell'altro.
Un po' mi spaventa riflettere su me stessa una volta uscita dall'università. Nonostante abbia soltanto voglia di farmi le ossa, di prendere la laurea e lavorare, sudarmi le giornate con la mia passione. Un po' mi spaventa avere la consapevolezza di doverlo fare lontano da qui, da dove sono cresciuta, da dove gli affetti, gli odi, i sentimenti buoni e quelli acerbi mi hanno vista usare la mia testa dura. Sempre e comunque.
Un po' mi spaventa sentirmi fiera di credere che riuscirò a fare del mio futuro non soltanto un compromesso, ma una casa calda e accogliente per il quale avrò lavorato sodo.
Tutti gli ostacoli di ogni giorno non fanno che confermare ciò in cui credo, che forse è poco.
Però quel poco io so che esiste.
[Listening to: Smile_ David Gilmour]

_ Io ce la so di Te _

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[ Shot by: Andy ]


Dieci.E.trenta: La pausa caffè è quasi d'obbligo dopo 3 ore sopra i libri di una materia di cui ancora non comprendo il senso. Cioè. Non è da tutti studiare un mix di psicologia (MIO DIO!!), filosofia (utilità tendente a infinito di sotto. nel senso che ci è finita, di sotto) e produzione di cantiere ed edilizia (sostanzialmente una merda).
Praticamente si può anche dire che non sto studiando niente, perchè un tris di queste cose non può che portare al niente complessivo.
Di fuori, oltre a me, c'è anche il sole tiepido dei primi di novembre e discorsi ad occhi aperti che ancora aleggiano nell'aria, dopo ieri. Come trovare una casa di 60 metri quadri in un paesino quasi disabitato, silenzioso; con le finestre e la veranda protese, vicino agli alberi dalle foglie grandi.
Come la domenica ascoltare le storie di chi ha incanalato esperienze segnate sul viso mentre accenna a sorridere, sorreggendosi su di esse.

Ultimamente:
Mi sento a tre metri da terra, come appesa
da un filo colorato a cortocircuito con la realtà.

_ Caccia _

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Oggi ci si arrampica sull'Autunno e se ne catturano i colori.
Tornerò con tante prede, così. Perchè necessito di nuovi ricordi.

_ Settimanale _

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Scie di viaggi..
Strade che portano da qualche parte.

I sogni rimangono lì,
anche se a volte prendono a camminare.