_ Da qui alla stella sole _

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Ok.

Prevedo un lunghissimo inverno, fatto di interminabili martedì
(e mercoledì e giovedì e venerdì).
Non che la cosa mi dispiaccia, la vita attiva fa per me e non solo perchè ci si gioca bene con la parola.

Posso usare le 4x4 ore di treno per leggermi i libri, visto che non ho altro tempo UTILE per farlo, le restanti 26 ore di lezione settimanali per impegnarmi in qualche monologo con compagni di corso cinesi sperando che capiscano o non capiscano l'italiano, a seconda.

E la domanda sorge: ma come cazzo fai a comprendere tecnica delle costruzioni in italiano se non parli italiano?
Tanto maggiormente per il fatto che nemmeno in italiano è comprensibile. Ma vabene, mi piacerebbe avere dei posteri a cui rifilare la sentenza ardua. Mi rimangono solo i post, mi sa.
Rientrare in casa alle dieci di sera, dopo una cena a base di peperoncino ( e altre cose) cucinata da Andy. Male che vada c'è sempre l'opzione cuocobarrafotografo ( ci farei un pensierino) .

Trovare il modo per andare a correre o fare sport, altrimenti tutte 'ste cose mi implodono dallo stomaco e ciò non rientra nella lista dei desideri.


Studiare il tempo che mi resta
?

Non la faccio apposta a scrivere frasi con più senso ed in effetti è già abbastanza trovarcene uno.
Mi ritengo un po' fortunata, in questo

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____________ . _______________. ______________.

Senza stelle
il treno si arrampicava veloce alla ricerca di un tramonto più vicino. Le sagome sulle panchine della stazione si muovevano come solo le sagome sanno fare. Senza sentirsi in colpa di dipendere dalla propria ombra. Il treno svirgolava veloce e ho pensato a quante volte mi sono sentita in colpa, per tutte quelle volte in cui sinceramente, io non centravo niente.
Seguire un insieme di puntini che si trasformano in alberi, quindi in pioggia, quindi in foglie, in autunno, in finitezza.
Allora mi sarebbe piaciuto appoggiare la mia testa sul braccio di chi si sente come me, negli attimi stessi in cui mi ci sento io.

E per quel momento esatto, non uno più, non uno meno, trovarci da qui alla stella sole.

Sì, credo che mi piacerebbe.


_ Nobody Home _

_ Foto field forever _

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Ok.
Dopo una giornata passata in moto attraversando il passo delle cento croci, percorrendo all'incirca 200km, col vento che spirava come se fosse inverno inoltrato e le dita che spuntavano dai guanti sempre più a forma di polaretto, tentando di immortalare qualche
cosa
interessante... Tipo i colori surreali a metà esatta tra la pioggia e il tramonto, il rosso mattone acceso di qualche foglia già caduta dall'autunno fino sopra l'asfalto... Il giallo quasi bianco dei prati e bacche rosse e nere disseminate qua e là. Qualche animale gigante svaccato beato sull'erba, a guardarmi storto perchè devo essere proprio ridicola vestita di 7 strati e col
giubbotto di salvataggio
più capelli tutti sbaruffati, raccolti alla meno peggio e gli occhiali da sole a ripararmi

da cosa, che fra poco arriva il diluvio universale?


Si arriva a casa alle otto passate, una doccia bollente rigenerante, una pizza e chiacchierate sulla fotografia, su come sei tu e come sono io e come siamo noi e come non sono loro.
La differenza è che ci arriviamo prima.

Dopo più o meno 10 ore di tutte queste cose, arriva il momento più atteso: m'infilo sotto il piumone azzurro, camomilla calda ( e per calda intendo adatta soltanto ad una bocca d'amianto), capture+photomatix+photoshop+fotografie odierne, luce non troppo potente, musica a volume corretto.
Manca solo la presenza fisica di qualcuno, ma infondoinfondo è ancora qui.

... While my guitar gently weeps ...

_ OFF _

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Y A W N

Alla fine l'esame è andato. Chi la dura la vince, oramai è il mio motto.
Ed infatti sono rimasta incollata al banco da martedì mattina ore 8.30 fino alle 18.30, in attesa che arrivasse il mio turno dell'orale, convintissima che il professore mi avesse preso di mira negativamente e che non vedesse l'ora di farmi un culo come un gommone.
E invece ci siamo fermati a chiacchiera dopo l'esame fino alle sette di sera.

Devo dire che è un uomo con i controcazzi e secondo me anche di animo buono. Come sempre sono l'unica a pensarla così, controcorrente alla maggiorparte dei miei compagni universitari.
Go on.

Questa mattina ho avuto un colloquio che spero mi apra una porta, o anche due.
Male che vada rimarrà l'opzione di trasformarmi in un divano umano per la mia gatta, che ancora non ha capito che non sono un cuscino o uno scaldino elettrico.
Nè io, nè tantomeno Beppe, il portatile.


Ora non mi resta che organizzarmi degnamente questi prossimi mesi universitari, non perdere il tempo per la via, rendere utile il viaggio in treno per preparare un esame.
Affacciarmi alla finestra e compilare una lista dei desideri abbastanza fedele al colore del cielo.
Da definirsi
Chiaramente.





[ Ma dormire? ]
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Cammino, cammino... e la strada mi sembra fatta di nuvole, di nuvole che scorrono veloci. Senza appoggi nè semplici ricordi.
Ma scorciatoie fatte di vite disfatte tra gli svincoli di vecchi, rossastri tramonti.


E' così che mi prendo per mano la sera e tutti i giorni a venire, disegnati sui fogli stropicciati dei miei mille e più luoghi comuni.


Briciole di terra umida sotto i piedi.
Ed io non mi perdo più.

_ La speranza è l'ultima. E basta. _

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I Porcupine si erano già superati con Stars Die, comunque.


Ho la testa stra-piena di nozioni, novità e proposte che custodisco strette sperando che vadano in porto, vecchie cose che tornano a galla...

Ho il fisico che sta chiedendo pietà, sono giorni che sembro una trottola impazzita, scavalco il mondo assieme agli sbalzi inevitabili di temperatura e di umore, con libri che si triplicano dentro gli zaini, con dubbi che riempiono le tasche, prosciugandomi il sorriso e spesso anche le parole, con un'intera casa dentro la macchina sperando che non mi inghiotta....
Non mi fermo un attimo e quando mi fermo mi sento in colpa. A meno che non sia il momento del tè caldo nella tazzona in cui mi rovescio dentro pluff, con un'entrata in acqua che nemmeno i cinesi olimpionici potrebbero...

Ma ad ogni modo sento che è un bel periodo, in cui mi piace fare, sbrigare, discutere delle mie passioni, ascoltare i punti di vista e condividere i miei con chi è disposto ad ascoltarli.
Sudarmi le cose mi ha sempre ripagato, e sarà così anche per questa volta.

Spero.



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Questa notte ovviamente non ho dormito una cippa. Credo siano state le 4.30 am quando ho chiuso gli occhi, una volta che la seconda Nuage è balzata fuori dal mio corpo, dandomi una randellata piuttosto violenta tra capo e collo.
Fuori dalla finestra, invece, i tuoni e la pioggia hanno improvvisato un insistente concerto notturno ed io che, nel buio della mia stanza, mi ripetevo tutte le seimila pagine studiate in questi giorni. Ovviamente improvvisando anch'io ed immaginandomi come sarebbe se sapessi le cose.
Secondo me proverei una bella sensazione.

Ho una voglia matta di fare una lunga passeggiata attraverso i prati, con quel maledetto vento che porta sempre consigli e inutile serenità nelle sue mani infinite. Di rapire tutto quell'ossigeno del cielo fino a vedere arrivare i nuvoloni, mentre lo soffiano via.
E mi
soffiano via...

_ Pigia di nuovo pausa..._

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...
E il vento forte che fa volare i capelli lunghi e tre fogli di desid
eri che svolazzano lontano... Per poi correrci dietro a riprenderseli.
Tenerseli stretti
finchè dal cielo non precipitano microscopiche infinite stelle
in un mare profondo e
verde intenso.


Sopra tutto.


Se vuoi ti ci porto di nuovo, basta non chiudere gli occhi
e tendermi la tua mano
...




_ Post Nucleare _

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Ho l'umore sotto le scarpe e sono a piedi nudi.
Dovrei iniziare a finirla di sentire la vocettina che mi dice - sei una nullità-
Anche perchè non si tratta solo di una vocina, ma di una palese realtà!
Sto veramente iniziando a pensare che è meglio che mi cerchi un'altra occupazione.
Del tipo....
Annaffiare i fiori?!

Il gioco del silenzio?!
Stare sdraiati sul divano ad inventarmi una nuova forma di depressione?!
Sticazzi?!
Vedi che volendo se ne trovano di cose da fare...

Comunque qualsiasi cosa succeda sarò esaurita così



Poi mi affaccio alla finestra (praticamente non esco di casa da Sabato mattina) per rinnovare il panorama dei libri e dei disegni e mi ritrovo un buzzurro con sei quintali di panza che strabuzza dal terrazzo, così. Come niente.

Che bello eh.
Roba da
"fantascienza da bere"
...

_ Dammi un Moment, please _

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Sto per avere una crisi isterica.
La giornata di ieri meriterebbe di essere narrata. Anche con una discreta cattiveria. Io e i programmi stiamo su universi paralleli, posizionati ad una distanza non trascurabile. Avrei dovuto terminare il trasloco portando via tutte le mie cose dalla casa di Firenze, andare ad una lezione salvalaurea nel pomeriggio e guardare gli esiti dello scritto di lunedì scorso. Ma ovviamente non sono riuscita a fare nessuna di queste tre cose e ho collezionato

A- un bel tamponamento in auto: una macchina con un conducente esaurito
e di dubbia intelligenza
non ha visto
la nostra Picasso ferma al semaforo rosso di uno dei vialoni di Firenze. Voi vi chiederete come è possibile. Cazzo ne so io?!

B- l'auto non si chiude più e il bagagliaio non si apre più. Niente trasloco, ovviamente.


C- sosta all'ospedale di Firenze per radiografia di prassi dopo il tamponamento. Peccato aver aspettato quelle 2 ore inutilmente, che sarebbero diventate 4 se l'infermiera non ci avesse gentilmente consigliato di tornarcene a casa.

D- Lezione salvalaurea trapassata. Nel frattempo scopro che ho passato lo scritto, ma non completamente... Quindi devo affrontarne un altro di sbarramento lo stesso giorno dell'orale. Se lo supero ho il via libera all'orale. In cui verrò
insultata pesantemente. Ma cos'è, una corsa ad ostacoli? Un maratona a chi la dura la vince?!
Ma sorvoliamo.

E- Tour in autostrada per tornare a casa. Una volta giunta (ore 19), passo per il Pronto Soccorso di Carrara in cui stranamente e celerermente mi regalano anpassàn dieci giorni di referto. Ma il collare col cazzo che me lo metto di nuovo. Per precisare.


In sostanza ho passato un'intera giornata senza morale della favola.


InKubo.


O anche in Ku.....

Come dici?
[ Shot by Andy ]

_ Good Morning?! _

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Sveglia all'alba, tanica di tè, pagine su pagine da stampare. Fuori il deserto. Eppure la gente riesce ad essere cafona anche se non esiste, a volte vorrei avere tantissima faccia a culo per dire le cose che penso sempre e comunque, invece guardo in aria e un po', lo dico, mi sento anche superiore.
Tazza rossa di caffè nerissimo... In ogni caso prevedo giornate molto lunghe.

Uno

due

tre


Speriamo non sia una falsa partenza...

_ Possibilità _

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Prima ho riascoltato Anesthetize dei Porcupine Tree... Tutta l'atmosfera di Ottobre scorso davanti ai miei occhi.
Di Firenze al tramonto, mentre mi facevo i giri dello stadio a corsa, cercando di non perdere qualche polmone per la via, cercando di liberare il cervello, cercando di respirare aria... Più aria fredda possibile.

L'imbrunire ed i miei pensieri a seguire, la rabbia positiva che aumenta mano a mano che sale la fatica.

Ecco.
In questi giorni mi serve solo questo, solo rabbia positiva, tantissima carica e voglia di credere nelle mie capacità...


Ad ogni modo ... Non credo che stanotte dormirò... E non credo che riuscirò a prendere sonno per qualche giorno ...
Olè.



_ Io e te non siamo numeri da scaricare _

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... Stamattina all'esame ero tesa come una corda tesa, ho appoggiato i piedi sulla sedia ribaltabile e si sono ribaltati tutti i libri e quaderni di non so chi.


Ho provato a salvare la mia compagna di banco che mi stava mostrando il suo foglio di calcoli alzandolo a sei chilometri da terra,
che probabilmente anche il satellite l'ha localizzata...
Ed in quel preciso mentre si materializza il professore, fulminandomi nell'immediato,
quando urlo

- Prendi il foglio -
Ovviamente a bassa voce.

Se mi agito divento un disastro, l'essere più imbecille e sbadato del mondo, collezionando disastrevoli gaff su gaff.

Tipo al ristorante.
Deserto nell'arco di miglia, io sussurro al tavolo
-Certo che il cuoco poteva comporre le porzioni una sopra l'altra- (dopo tre piatti in cui tutto era qualcosa sopra qualcos'altro, o sotto. A seconda)

Risatina collettiva

Voce fuori campo
- Avrei voluto metterla una sopra l'altra in effetti, ma poi sembravo troppo ripetitivo-

Il classico gelo del classico imbarazzo della classica tavolata tutta composta perfettamente distinta, tipo quella con i genitori e sorella e marito della sorella del tuo ragazzo.
E intanto la fossa sotto il tavolo me la scavo con i sandali e con i piedi, la sedia, lo stuzzicadenti, con i denti anche.

Va bene così.

Comunque, volevo come al solito
solo dire.
Nel mio corso c'è un tizio che viene vestito come Ricky Martin -she bangs- con tanto di laccetto a prova di capelli lunghi e soprattutto BAGNATI.

Camicia semiaperta, bocca semiaperta, sguardo -grrrr-
e via.

Ma perchè?!
C'ho la calamita casi patologici inficcata nella schiena, me la sento.