Rain

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Di nuovo piove.
Questa mattina ho scampato il diluvio, giusto una mezz'ora per fare qualche foto sulla spiaggia, con la luce ideale per i ritratti.
Sarà così: ogni colore per ogni stagione.


Ora con la tazza bollente tra le mani e un po' di buona musica ad accompagnarmi, ci sta bene un po' di solitudine. Dopo questi giorni di chiacchiere in mezzo alla gente, regali con una percentuale del 90% di viola, cibo, serate con gli amici stretti al pub, fughe al cinema col classico tempismo del tipo alto 6 chilometri che mi si piazza davanti e le sedute che mai, MAI, sono posizionate in modo strategico.
Dopo le camminate ad ogni ora del giorno e della sera cercando di mantenere un aspetto degno...direi che mi ci voleva proprio
di prendermi un po' di tempo, di fare ordine mettendo via il caos in un cassetto vuoto
di sogni.

E il mio pensiero stasera va a chi ce l'ha fatta
assieme ad un abbraccio calmo
come la Luna.

La messa a fuoco.

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Andy, il mare ed io
sulla stessa lunghezza d'onda .


Discanto

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Oggi mi ha svegliata un lunedì di pioggia.
La neutralità del cielo e dei passanti con i loro ombrelli a motivi tutti uguali.
Un lunedì lontano secoli da un weekend distaccato dal tempo e dai luoghi: ho fatto in tempo a dire che da noi non nevica mai, che a Sarzana siamo usciti dalla pizzeria con il cielo mentre fioccava bianco e il freddo da accucciarsi morbidi dentro i cappotti e le mani in tasca.
I tetti spolverati ad addolcire la luce, che con tutto quel chiaro sembrava di essere proiettati dovunque ma, comunque,
di non essere lì.
Bella la sensazione di estraneità.
La sabbia bianca, i piedi freddi e le guance rosse come ciliegina su un distaccato collage a colori.
Il mare grosso ed un cane che corre.
Non ho fatto tutte le foto che vorrei, ma questo fa parte dell'ovvietà.

Sono stati giorni di fattezza molto leggera e pochi pensieri, per essere contenti della piccolezza, a concludersi al di sopra delle righe con il concerto di Fossati da emozionarsi facile.
Attenzione: facile, ma non scontato.
Trova la differenza.

Portami via da questo inverno, portami via da qua.

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Assioma Zen

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Se vuoi che qualcuno si interessi a quello che fai
interessati prima tu a quello che fanno gli altri.



The Eraser

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Occhio a fare terra bruciata intorno.

A proposito di terra, visto che è un Lunedì abbastanza negativo nonostante stia cercando di ignorarlo, parliamo di Sabato in cui siamo stati a Volterra e finalmente, dopo non so quanto tempo, sono riuscita a fare qualche foto di street.
Che volevo sottolineare sono le foto che mi diverto più a fare, specialmente quando penso
"Ma che ce frega?"
E allora mi dimentico di molte impostazioni mentali, di tante combinazioni chiamate tempo e diaframma, concedendomi la libertà di provare.
Mentre faccio questi ragionamenti passano soltanto dei millisecondi, tanto che non mi rendo conto di farli. Sono cose che vengono dopo.

Venerdì, invece, sono entrata alla mostra di Tommaino per fare un servizio fotografico con Andy [ che poi non si è fatto].
Ma non è importante.
Quello che c'è da evidenziare, in realtà, è che dopo tre minuti avevo già l'orticaria, causato dal clima dell'alta cultura e dell'alta arte. Alta cosa?
Forse ALTRA arte, cioè quella che non è arte. Ma che cazzo è l'arte?
Bella domanda.
Io non lo so, ma di certo se vedo delle cose che non mi PARLANO e che non sono nemmeno delle BELLE cose, nell'accezione più stretta del termine, allora penso
si va proprio dietro all'incomprensibile.
Perché voler dare un significato a qualcosa che non ce l'ha? Perché questa forzatura
e voler stupire.
Se un significato c'è arriva, se non c'è arriva l'esigenza di volerlo trovare.
Ma abbiamo già fallito in partenza.

Ti piace?
Beh. A me no.
Fattene anche una ragione.

Easy

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Potere decisionale.

Io credo fortemente che la mia università ed i miei professori insegnino.
Cioè, questa cosa non è banale.
Mettersi in discussione non è banale.
Motivare ogni singolo pensiero che si trasforma in un'idea che si trasforma in un segno che assume un significato. Sentirsi chiedere continuamente perché.
Dover parlare ad un gruppo di persone che non conosci, mettendo sui tavoli come sei, cosa e come vedi,
oltre che i tuoi disegni, interessarti di arrivare e convincere che stai facendo una cosa giusta.
Sentirsi dire: questo è interessante. Cioè, per me ha un valore ENORME.
E mica esagero.
Per quello quando sento dei miei amici terrorizzati per un esame da preparare su power point e da spiegare in aula, dico sempre: benvenuto nel mondo reale.
Qui è sempre così, c'è sempre e dico SEMPRE qualcuno che guarda, osserva, che pone domande. Quante volte dopo ore e giorni di disegni che io pensavo
"oh a 'sto giro ho fatto qualcosa di decente"
e mi sono vista strappare tavole, impuntarsi su un dettaglio per me, ed invece per qualcun altro era di fondamentale importanza. Direi discriminante. E le incazzature da non dormirci la notte.
E' formativo, anche per la fotografia, per qualsiasi cosa esca dalle mie mani.
Quando fai una cosa, anche se bella ci DEVE essere un motivo, un punto di partenza ed un punto di arrivo; sai che se non hai il motivo gli altri lo percepiscono, come se ti trovassi in mezzo ad un campo minato a pensare
"Qui c'è qualcosa che non va". Un briciolo ironica la cosa.

Ascoltare quello che le persone vogliono dirti. Sentirsi svuotati ma allo stesso tempo pieni
di altre cose
nuove.
E' così.
Ed è la cosa che mi piace di più.

Questi posti davanti al mare

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Mi piace vagare senza meta di sera, alla luce gialla dei lampioni sotto quella pioggerellina finissima che cade sul cappello di lana. Tipo la pioggia che usano nei film per le scene romantiche.
Fantasticare su un futuro che si immagina ancora lontano, o forse mi attende appena girati l'angolo, come un gatto tricolore a giro, sul paraonde.
I granelli scuri di sabbia lì, a confondersi col mare. Fra poco sarà il loro turno.
Comunque, poi, l'inverno.

Un bel fermo immagine.
Ma, se Dio vuole, è solo realtà.


the power of NOTHING

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Molta, molta intolleranza per le baggianate dal salotto delle buone maniere.
Non c'è cosa peggiore di quando mi accorgo che qualcuno fa,dice, pensa le cose per sentirsi benvoluto da chissà quale cazzo di mondo e tutta quella finta modestia che mi irrita il sistema nervoso.

Uno fa le cose perché ha voglia di farle e se ha voglia di farle le fa bene.
Punto, finisce lì.