Marzo è quasi deleterio come Febbraio, con il vantaggio però che mi leva la pazienza, quella dose minima che posseggo a cose normali.
Quindi divento assai più stronza. E' come se fosse un assioma: l'assioma della stronza(ta).
Tutto ciò giova particolarmente al mio cinismo, che vedo con gioia tornare alla base e che è quello che mi serve per arrivare senza esaurimenti a Luglio.
Le cose di cui necessito urgentemente sono:
A) Riacquistare una vita sociale che sia effettivamente sociale, un po' più appagante delle parole scambiate col controllore del treno o con lo schermino Partenze/Arrivi di Trenitalia, o delle chiacchiere confezionate nelle pause pranzo/pause caffè/pause corso normale degli eventi.
B) Riappropriarsi di un aspetto degno, tralasciando quello così chiamato -pre esame- il quale, non si capisce ancora bene come mai, è da qualche mese che me lo porto dietro.
Per uscire di casa con altri vestiti che non siano la tuta e con altri capelli che non siano simili a coperchi per teiere.
C) Riaddormentarmi rilassata ma soprattutto risvegliarmi rilassata, senza quei tripli s c r o c alla cervicale, probabilmente causati dall' addormentarmi di botto sul pc, o mentre leggo un libro e mi cade la testa
D) Ritornare ASSOLUTAMENTE a correre. VENTO IN FACCIA.
C'è da dire, comunque, che mi ritengo soddisfatta della velocità e grinta competitiva del mio passo stazione.
Qualcuno mi dica che non sono l'unica a fare le gare coi passanti, dando loro un piccolo vantaggio per poi accelerare d'improvviso a ritmo di musica nelle cuffie e superarli impunemente.
E cosa dire poi, quando si ha lo zaino, la zavorra del computer su una spalla (quella destra, perché la sinistra oramai è passata a miglior vita) e si riesce a passare avanti a tutti: uomini aitanti, donnette con passo spedito ma coi tacchi - vostra rovina! - , o meglio con le ballerine -hophophop-, ragazzetti carichi come muli che mantengono uno sguardo di sfida verso la sottoscritta. Niente! Non c'è verso.
Oddio, forse una vacanza...