Sono in puro coma. L'influenza continua a tenermi murata in casa, il mal di testa a rendermi inconcludente e il raffreddore a farmi sognare colline tiepide e verdeggianti su cui sprofondare senza corrosivi dolorini alle ossa.
Viva i catorci disumani come me.
Il pensiero degli esami mi sta preoccupando, non è un bel periodo, in quanto vengo sommersa dalla caterva dei doveri e di scadenze, perdendo di conseguenza l'obiettivo principale. Così mi sveglio presto, ad orari improponibili, riavvolta nelle coperte per fare i conti con quello che mi resta da finire. E più voglio riaddormentarmi e più mi rigiro e più penso e più mi ascolto e più vaffanculo scaglierei contro i muri della camera. Che per di più in confronto alla mia testa si possono ritenere muri di gomma. Oltre il danno anche la beffa.
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