_ "Sushi ghiacciato a colazione" _

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Sto per avere una crisi isterica.



Ore 6.00: sveglia. Treno ore 6.49.
Ieri pensavo.. Visto che ho lezione alle 18, anzi che prendere il treno alle tre del pomeriggio meglio partire al mattino presto, con una brezza lievemente più gradevole e così via.

Tempo di percorrenza 2 ore. Oramai lo sanno tutti.
Dormo un pochino, studio un pochino, ascolto un pochino. Esisto un pochino.
Arrivo in stazione prendo l'autobus (già 24°C alle 08.55).
Ore 9.30 varco la soglia di casa. Dopo, ovviamente, essermi chiesta un po' di cose.
Voglio dire. Dicesi autobus non jet privato. Se aumenti la velocità fino a livelli smodati non è che passi al livello successivo della playstation. Non è che decolli.
Inchiodi ai semafori e frantumi qualche femore alle vecchiette e qualche palla alla sottoscritta, anche. HopHopHop.
E' finita, mi prometto.

Apro la porta di casa, fresco tipo igloo ma senza igloo.
"Ora mi butto sul letto, mi rinfresco un attimo, poi mi metto a studiare, con calma, tanto ho tutto il pomeriggio"

Apro la doccia, verso litri di acqua e ammoniaca nel secchio e mi metto a pulire tutta la casa. Vuoi mettere poi...
Si fanno le undici, si contano pezzi del mio corpo sparsi per tutta la casa che chiedono pietà. Li assecondo, mi schianto sul letto, con molta violenza tra l'altro.

Si fa mezzogiorno, si fa la fame nera. Accendo la radio, mi butto sotto la doccia (senza ammoniaca) e dico: vado a prendermi una pizza.
Esco, mi sciolgo, mi ricompongo: la pizzeria all'angolo è chiusa. Con quel che resta del normale umore che mi distingue da una panchina vado verso la pizzeria a 500 metri.
Entrano i miei capelli, qualche dita del piede destro, la lingua (ma solo dopo 2 minuti) e aspetto 15 minuti circa una miserabile pizza che solo dopo posso constatare che fa proprio caa. Ma non si dice mai, è vero.
Caffè, 6000 gradi. Ho perso anche la lingua.

Ore 14.30 c.ca
E' ora di studiare. Apro i miei libri, la mia non calcolatrice di plastica, sfodero le penne, i righelli, la matita, la gomma, la mia NON-conoscienza, la mia MEZZA-coscienza.

DLINDLON: sms casaVianello

"Oggi non posso fare lezione alle 18, ho avuto un problema"
Perdita dei capelli. Così, sull'unico piede reduce dai 500 metri di asfalto rovente.

Ore 15.00
Le dita corrono verso la stazione che oramai è mia amica. Sulla fronte c'avevo scritto, un giorno: "io non pago i biglietti e mi diverto a farmi 4 ore di treno con 35 gradi all'ombra"


Ore 15.57
Treno per tornare a casa.
Studio molto, sudo molto, non esisto affatto. ASCOLTO TROPPO, non bestemmio mai. PURTROPPO.

Ore 17.00
DLINDLON: Sms casa Vianello:
Laura-"Sei tornata a casa? Perchè mi ha scritto P. se facciamo lezione alle 19"


Come dici?

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