_ Esame (di coscienza ) _

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Mi sento uno straccio DISumano, appeso al sole cocente con due mollettine del cazzo. E non tira nemmeno un po' di vento. Mezz'estate goes away. Vai, vola.

Vorrei tanto davvero essere

microminuscola



così

_ Post pieno di numeri _

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Ok. Dopo gravi e offensive minacce (sostituite comodamente alle preghiere) al laboratorio di stampa, stamattina sono andata a ritirare le foto...
Stampate da Dio (nonostante vedi sopra ), 10 euro di sconto per il ritardo e tanta grana stupenda sulle notti praghesi tra le mie manine roventi per i 3000°C odierni.

Incredibile ma vero, sono anche riuscita a fare 1 esercizio di geometria delle masse (che non capiterà mai) in 1/2 ora. Vabè, poi se sia giusto o sbagliato sono piccolezze.

Comunque sia, la serata non si preannuncia delle migliori... A Massa, truzzismo vario, stasera c'è la notte bianca, la compagnia sarà per il 90% non proprio graditissima: infatti ancora non ho deciso se passare la nottata a fare conti, oppure se guardarmi 8e1/2 di Fellini con tonnellate di gelato e ventilatore sui piedi.
Andy ha la febbre (!!), è da un po' di giorni che ricevo sms strani sul cellulare tipo
"Io mi ricordo ancora di te... Un abbraccio"

io no invece!

Comunque impresa ancora più impossibol
è ricordarmi di me.

_ Santo Maple _

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Dopo qualcosa come 48 ore circa sono riuscita a fare risultare zero la funzione momento su una cerniera interna, nell'analisi interna di una struttura.
Santo Maple. Santo Derive. Santo Andy.

Se non passo lunedì me lo merito, soprattutto quando, durante l'esame,risolvo il compito senza accorgermi di aver scritto un'incognita anzi che due, quindi sbagliando automaticamente tutto. Ho il pessimo vizio, si aggiunga, di ricorreggere poco dopo l'intero esercizio, di dare testate contro il muro quando mi rendo conto dell'errore IDIOTA che ho fatto e schiantandomi contro infinite porte perchè poi, a casa, lo risolvo perfetto. E quindi VAFFANCULO Chiara, se non lo passi lunedì te lo meriti.
Per non parlare di

-4-2= -8

Sono ancora convinta che non faccia -6. Devo usare le dita per verificarlo.
Capite come sto?!
Perchè io non lo capisco.

Ma con chi sto parlando.

Dileguossi.
Con permesso.


_ "Sushi ghiacciato a colazione" _

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Sto per avere una crisi isterica.



Ore 6.00: sveglia. Treno ore 6.49.
Ieri pensavo.. Visto che ho lezione alle 18, anzi che prendere il treno alle tre del pomeriggio meglio partire al mattino presto, con una brezza lievemente più gradevole e così via.

Tempo di percorrenza 2 ore. Oramai lo sanno tutti.
Dormo un pochino, studio un pochino, ascolto un pochino. Esisto un pochino.
Arrivo in stazione prendo l'autobus (già 24°C alle 08.55).
Ore 9.30 varco la soglia di casa. Dopo, ovviamente, essermi chiesta un po' di cose.
Voglio dire. Dicesi autobus non jet privato. Se aumenti la velocità fino a livelli smodati non è che passi al livello successivo della playstation. Non è che decolli.
Inchiodi ai semafori e frantumi qualche femore alle vecchiette e qualche palla alla sottoscritta, anche. HopHopHop.
E' finita, mi prometto.

Apro la porta di casa, fresco tipo igloo ma senza igloo.
"Ora mi butto sul letto, mi rinfresco un attimo, poi mi metto a studiare, con calma, tanto ho tutto il pomeriggio"

Apro la doccia, verso litri di acqua e ammoniaca nel secchio e mi metto a pulire tutta la casa. Vuoi mettere poi...
Si fanno le undici, si contano pezzi del mio corpo sparsi per tutta la casa che chiedono pietà. Li assecondo, mi schianto sul letto, con molta violenza tra l'altro.

Si fa mezzogiorno, si fa la fame nera. Accendo la radio, mi butto sotto la doccia (senza ammoniaca) e dico: vado a prendermi una pizza.
Esco, mi sciolgo, mi ricompongo: la pizzeria all'angolo è chiusa. Con quel che resta del normale umore che mi distingue da una panchina vado verso la pizzeria a 500 metri.
Entrano i miei capelli, qualche dita del piede destro, la lingua (ma solo dopo 2 minuti) e aspetto 15 minuti circa una miserabile pizza che solo dopo posso constatare che fa proprio caa. Ma non si dice mai, è vero.
Caffè, 6000 gradi. Ho perso anche la lingua.

Ore 14.30 c.ca
E' ora di studiare. Apro i miei libri, la mia non calcolatrice di plastica, sfodero le penne, i righelli, la matita, la gomma, la mia NON-conoscienza, la mia MEZZA-coscienza.

DLINDLON: sms casaVianello

"Oggi non posso fare lezione alle 18, ho avuto un problema"
Perdita dei capelli. Così, sull'unico piede reduce dai 500 metri di asfalto rovente.

Ore 15.00
Le dita corrono verso la stazione che oramai è mia amica. Sulla fronte c'avevo scritto, un giorno: "io non pago i biglietti e mi diverto a farmi 4 ore di treno con 35 gradi all'ombra"


Ore 15.57
Treno per tornare a casa.
Studio molto, sudo molto, non esisto affatto. ASCOLTO TROPPO, non bestemmio mai. PURTROPPO.

Ore 17.00
DLINDLON: Sms casa Vianello:
Laura-"Sei tornata a casa? Perchè mi ha scritto P. se facciamo lezione alle 19"


Come dici?

_ Non bisogna essere NEGATIVI _

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Sto per avere una crisi isterica.

Sto aspettando da due settimane la stampa del TMAX 3200 di Praga, in cui avevamo fatto le foto notturne. Ora mi resta solo la striscia dei provini.


Prima ho chiamato il tizio e mi dice: "I tuoi negativi sono un mistero".

'Sta cippa.


Mi compro una mazza da baseball e poi si vedrai te cosa non è più mistero. Spero vivamente non l'abbia spedito al laboratorio ANCORA e non che si sia perso o robe simili. Menomale che ci vado da anni, vatti a fidare eh. Fidati, vai.
Mi viene da piangere.


Per di più caldo afoso, sole cocente, esame da preparare di cui mi sembra di sapere sempre meno, in proporzione alla mia voglia residua di stare sui libri.


Giornata negativissima, in tutti i sensi.


_ "Siamo tutti artisti, per brevità" _

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Ieri sera concerto di De Gregori e stelle, special guest stars, appunto, della nottata.
Chitarra, pianoforte, voce. Ecco il nostro "cosoversario".
Cosa c'è di meglio..?
Forse qualche triliardo di foto che potevo fare con la D70? Oppure dare del cafone a Zucchero che spingeva dietro di me per oltrepassare la folla..
No, ma va bene così.

Sono del parere che qualcuno scrive benissimo, qualcun altro ancora scrive proprio da poeta,
alcuni sarebbero poeti, altri lo sono.
Il restante, infinitesimo, che ci resta
è semplicemente poesia.


Direi: per brevità chiamata vita.


_ Dammi la mano _

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Consolante passeggiare sul lungomare nell'imbrunire, nel cielo i gabbiani, le onde poco brillanti, il rossobarrablu. Le sagome in bilico tra il chiaro-scuro. Bello. Anche perchè non avevo la D70.

Un tavolo. Il sole che cala, si disegna addosso alla maglietta viola della Jessica e agli occhiali giganti della Paola dal bordo spesso e, guarda un po', viola. Questi colori che ritornano.
Il fresco del mare che ci parla sopra, attorno ai ricci della Là, rossi rossi. Che fanno tanto Laura.
Sul finire
Cioccolato fondente e cocco, per gradire quel dolce
che mi ricorda la
tua vaniglia.

_ Facciamo a metà? _

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Come faccio ancora ad avere la forza di scrivere sul blog? Non ce l'ho, infatti, non è che...
Su 100 studentelli sono passati in 8 allo scritto di lunedì scorso. Gioia essere così scarsi eh.
Tiriamo fuori le palle, dico io. Diciamo noi. Dicono anche loro.

Sheep

nelle cuffiette, anche perchè è mezzanotte. Sì, lo so infatti, non è che...


Un uomo mangiava in solitudine la sua barretta di cioccolato
sulla scalinata della stazione oggi, verso le quattro. Forse, per stare larghi, avrà avuto dieci centesimi come patrimonio totale della sua vita.

Anche perchè ha diviso soltanto un po' del suo pane con una ventina di piccioni.


_ Anche io voglio scendere _

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Sono

lievemente

preoccupata.



link

_ Oggi giorno _

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Olè.

I calcoli strutturali di domenica mattina sono un macigno che non è possibile sollevare, non ci riesce nemmeno il rito della colazione a base di tèina in dose massiccia. Inutile obiettivo: risvegliare questa minchia di cervello innondato da onde di capelli decisamente anarchici.
Prossimo obiettivo: "carne umana per colazione"
?
Ma no.

" Ogni giorno di pioggia che Dio manda in terra"
Ma sì

Andy ed io andiamo a fare le foto...
Abbiamo scoperto il Castel Dell'Aquila [ link],
arrampicato su una collina, crucciato perchè ricoperto dalle nuvolone minacciose. Oggi. Come sempre, nostre amiche fidate.
Dopo la salita di una mezz'ora buona, ad annusare la terra ancora umida per la pioggia, brezza fresca delle Alpi sulla pelle accaldata dal peso dei nostri passi, che vorrebbero stare più spesso al passo.
Ma altrimenti il divertimento dove...

I luoghi si devono estraniare dal contesto umano, oppure la gente si deve sradicare dal contesto urbano. Nel senso.
Ne dovrebbe rimanere qualche cane che abbaia ed un pallone rosso sul terrazzo, avvampato dal sole.
E le imposte chiuse.
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"L'invidia è come una palla di gomma: che più la spingi sotto e più torna a galla"
A.Moravia




A me piace il lenzuolo fresco sulla pelle. la finestra spalancata, le persiane chiuse. Dagli spiragli la notte illuminata a giorno dai fulmini, i tuoni che rimbombano sotto il pavimento, contro il muro e il cielo. La natura che si incazza con noi. E fa bene.
Anch'io mi incazzo con noi, tante volte tra l'altro. La natura che si incazza
e noi del resto ammutoliti.
Che c'hai paura?
No, solo un po' fresco... Un po' freddo.


A me piace l'unicità delle voci della gente, mi piace quando c'è un cuore che batte e un altro che ascolta.
Mi piace la corrente che ti trascina, ed i muscoli che tirano per raggiungere la riva. Mi piace la
corrente forte, anche quando fa sbattere le porte.
Che c'hai nostalgia?
No... Solo un po' di ricordi, un po' di ritorni.

A me piacciono le strade con poca luce, il passo incerto che incede furtivo e frettoloso. Mi piace raccogliere le lucciole. Mi piace pensare di avere qualcosa di bello tra le dita, mi dà sicurezza.
Mi piace raccogliere le lucciole, lo facevo anche da piccina.

Ma non serviva a niente.


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Lo vedi tu com'è... bisogna fare e disfare.

Penso di non aver mai cannato uno scritto tanto quanto l'ho fatto con quello di lunedì a scienza delle costruzioni.
Vabeh, ma oggi c'è il sole, c'è quella canzone lì in cuffia, c'è la tensione che cala e tanta rabbia positiva necessaria a dare il meglio alla seconda possibilità.
Se ci si chiude una porta ci si apre un portone.
Motto della settimana...
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- Un ombrello sul Mondo _
Le lavatrici, il giardino semi-allagato, il caldo soffocante come la calca degli autobus, gli sguardi della gente, Ben Harper per ascoltare, i pensieri che non si possono pensare, le parole che ti dico uguale prima di addormentarmi, la tv che rimane accesa mentre dormo, il silenzio all'interno del mio quartiere alle otto di sera, la finestra di fronte con le tende porpora dalla quale suona un sax, ogni tanto. La brezza fresca del portone semiaperto sulla pelle accaldata, la chiave che gira e divide la notte dal giorno, la sostanza dal contorno, il mio dal tuo. La chiave che gira.

20e34... Sto lentamente decadendo. Il collo assume la forma della gobba di Andreotti perchè chiliechili di robba dentro lo zaino, sulle spalle da questa mattina alle sette, non giovano alla schiena. Let it shine, let it shine...
Forse si aggiunga anche che nemmeno l'umidità giova. Mi sa. Non è granchè il diluvio universale che si scatena puntualmente appena metto piede fuori allo scoperto.
Ci vuole veramente il fisico. Ci vuole veramente il fisico?

Lontana ma mai distante.

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I colori persi dalle nuvole.


[Shot by Andy]