Alberi inesistenti

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Quando sono insofferente ho l'abitudine di percorrere chilometri a piedi, con della buona musica, meglio ancora se improvvisamente piove e le piazze si svuotano, fino a che non diventano simili ad una scacchiera a colori
tutti uguali.


E mentre meditavo se non è il caso che sia io a dileguarmi nello stesso modo silenzioso col quale sono arrivata, lasciando alla gente le proprie convinzioni inutili
su come misurare l'intelligenza guardando un libretto universitario
oppure evitando di ascoltare perché si ha la presunzione di non averne bisogno




mi sono trovata davanti un bimbo con gli occhi giganti, immobilizzato nel guardare un'arcata che lo sovrastava.
Ho tirato diritto, ma continuavo a chiedermi cosa ci trovasse di tanto interessante nel vedere le cose da quel particolare punto di vista.
Così sono tornata sui miei passi
e ho capito che aveva ragione.






"Ci sono sogni che vivono così intensamente nelle menti di certi uomini che
anche se non si realizzano diventano semi
che fanno germogliare lo stesso sogno
nella mente di un altro."
F. Scianna

Like spinning plates

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Io ultimamente non ho più un filtro al cervello.
Cioè una volta, per lo meno, le considerazioni mie inutili me le tenevo nella testa senza esternarle liberamente. Adesso no.
Senza ritegno.
E la cosa buffa è che sto imparando anche ad essere diplomatica.
Non che tutto questo abbia un senso, effettivamente.
Comunque

se mi sento dire che vivo su un mondo a parte anche da altre persone al di fuori del solito cerchio, vuol dire che proprio sì. Non ho più un filtro al cervello.

La principale novità è che tornerò clandestinamente (e per un breve periodo- credo) a Firenze, nelle cui strade potrò finalmente camminare normalmente, senza sembrare una pazza invasata alla ricerca di un qualsiasi treno utile.
Tra l'altro non c'è dubbio che mi perderò di nuovo nel trovare la via di casa, in quanto ho senso dell'orientamento pari ad una qualsiasi cosa
non abbia alcun senso dell'orientamento.
Magari riuscirò anche a trovare del tempo per fare delle foto a Firenze con il grandangolo iper spinto, visto che mi piace vedere le cose attraverso l'obiettivo grandangolare iper spinto, ma sappiamo tutti che non ci riuscirò mai perché mi dimenticherò la macchina fotografica e ogni volta che passerò dal duomo o dai vicoli o da dovunque mi manderò gli accidenti perché mi dimentico sempre tutto e ho anche il coraggio di dire che non è vero.
Okèi.

Tutto questo perché vorrei fare un po' troppe cose.



Inutilità

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Veramente. Avrei anche voglia di scrivere, ma questo mal di testa mi lascerà mai o è perenne?!
Mica sarà il marchio dell' architettodenoartri come quella cosa al dito (medio, ma è solo un caso) perché tieni la penna, matita per vent'anni male e allora quando entri ad architettura ti dicono che è il segno dell'architetto?
No così.

Traslo i disegni
e di conseguenza la mia gatta che ci sta spalmata sopra- perché lei si diverte ad usarli come parco giochi, specialmente quando sono carinamente stesi sul tavolo-
nel letto che non uso
e ciao.

Comunque bello il letto che non uso,
nel senso che mi piace come cosa da dire.
Il letto che non uso.
Vabè.


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Dove sei
?