S C O R R E R E

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LOOKING GLASS

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Spotlight parolachiave: sensazioni.

Trova la differenza

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fra quello che sembra
e quello che già c'è.










Un'assurda ragione.

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Perché studio architettura
Perché faccio fotografia
[Da guardare in assoluto FULL SCREEN
Se non avete dieci minuti di tempo prendeteveli]


The Third & The Seventh from Alex Roman on Vimeo.

CARTE DA DECIFRARE

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Per quanto mi riguarda sono in stasi.
Ferma, completamente.
Tipo come quei sogni, in cui sei lì che vuoi metterti a camminare, a correre, a parlare, urlare e senti la ZAVORRA ancorarti a terra.
Ecco. Proprio così.

Ti capita mai?
Di non ricordarti come si fanno certe cose, eppure sai sì, sai che le sai fare perché le hai fatte molte volte.
La famosa ansia da foglio bianco
che a me SEMBRA bianco
anche se poi non è AFFATTO bianco, a 'sto giro.



A chiunque dovrebbe essere concessa della musica, prima di prendere un'altra strada,
lontana e parallela alla tua.
Oppure per contratto
dovrebbe avanzare TEMPO
di un saluto

Cure me

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Ti sei mai chiesto perché alcune musiche di cui non comprendi il testo ti entrano dentro l'anima e le senti parte di te? Bene.
Se poi provi a leggere il testo lo capisci, il perché.
Almeno, a me succede così.


Comunque questa mattina siamo partiti male.
Ore 6.30 vagonata di liceali infestanti il treno per Firenze. E ci tengo a precisare che vagonata è nel vero senso della parola e non solo per i vagoni.
Al che, viaggio iper chiassoso.
Invece mi domando, ma perché le persone perfette sconosciute sul treno si confidano, raccontando i propri affari di cuore e di vita e quant'altro?
Non è che se non ti mando affanculo te ne devi approfittare.

Durante il ritorno a casa, ma anche appena uscita dall'aula, mentre scendevo le scale, attraversavo la strada, guardavo i passanti da dietro le lenti scure e quel bel vento freddo sul viso
avvertivo quella sensazione fastidiosissima che io ho associato al concetto di delusione. Meglio, di aver deluso
qualcuno
o forse solo me stessa
o magari entrambi

?

Se da un lato l'autocritica è costruttiva, dall'altro specifico lato (cioè il mio) l'autocritica è distruttiva. Questo, per inciso.

Ma chi dice che sia sbagliato?

IL DONO DELLA SINTESI

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Il tasto CANC è pericolosamente vicino alla mia mano.




Where I end and You begin

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Ha senso rovistare nelle cose vecchie?
La risposta è sì.
Però puoi anche non trovarci niente.
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" C'è un giorno, nella vita di ogni uomo, in cui un pensiero si arresta sull'esistenza come un'istantanea. Tutto ciò che prima appariva confuso comincia improvvisamente a mostrarsi più chiaro, potete scorgere la realtà così com'è, senza quella distorsione causata dai vostri sogni."
Alessandro Cascio - Touch and Splat


Dopo le dodici ore di tutto, posso affermare varie e svariate conclusioni.

- la mente è incontenibile. Ma se ci sommi l'incontentabile, allora siamo finiti. O infiniti. Come vedi è tutta questione di punti di vista.

- le persone mancine, forse chi studia 'ste cose me lo può spiegare ( comunque non importa tanto è così uguale) hanno una creatività al sopra dell'ordinario.
O per lo meno tutte le persone mancine che conosco. Non che la creatività sia l'ordinario.

- non ci sappiamo spiegare mai bene a sufficienza.

- di conseguenza quando una cosa funziona è perché smuove qualche corda soltanto a guardarla. Voglio che sia il mio motivo.

- devo fermare l'immagine della piazza dove Santa Verdiana, con tutte le ombre dei lampioni e della gente che passa e del cielo sopra. Mi piace anche quando è tutto bianco e piatto, sembra un disegno lasciato a metà.

- quando chiedo "Scusi, mi può scaldare un panino?" E' perché vorrei esattamente quello che ho chiesto. E cioè un panino scaldato, niente di più, niente di meno.

- no, ho pranzato con un pacchetto di cracker, alla fine.

- sì, lo so. Ho dei capelli che non c'hanno un verso, la pelle cadaverica e tutte le venuzze rosse dentro gli occhi. Ma bevo tanta acqua, quindi va bene così.

- progettare ad occhi chiusi è più semplice, in quanto hai un sacco di giustificazioni se il risultato fa cagare.

- progettare ad occhi chiusi e con i Radiohead nelle cuffie. Vuoi mettere?

- progettare, in sostanza. E non è un gioco di parole.

- devo fare una spedizione punitiva al brico, domattina.

57 secondi di sole.

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2 punto 30

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"Nuvole ...
Esse sono tutto, crolli dell'altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra
e il cielo inesistente;
brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuiscono; nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.

Nuvole... Sono come me,
un passaggio sfigurato fra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità , finzione dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.

Nuvole... Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto."


[ F. Pessoa Il libro dell'inquietudine.]

A.A.A cercasi dialogo illuminante. [Cioè "la risposta è dentro di te, ma purtroppo è sbagliata" ]

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Vorrei che la mia testa fosse un foglia di carta bianco, i pensieri come una matita a punta fine, le mani della fattezza delle mie idee.
E parole.


- MI - vorrei sollevare.

E il bivio.

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E comunque, quanto cazzo mi odio?!
I muri sono di GOMMA a confronto
non che mi dispiaccia.

The Escape Artist

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Oggi disintossicazione totale e after hour di progettazione.
Allora se c'è un mese che puntualmente detesto è Gennaio.
A parte il fatto che quest'anno proprio non mi sono resa conto dell'esistenza delle festività, o del capodanno, o del natale, eccetera eccetera eccetera.
Testimone il fatto che alla mezzanotte del trentuno ero a vedermi un film assurdo sprofondata nel piumone con Andrew, avevamo già cenato, bevuto, acceso e spento quei troiai di stelline cinesi, mentre fuori il diluvio e non chiedevo di meglio.
Ma poi, ribadisco: Gennaio!
Ritmi scombussolati, il 7 devo alzarmi alle 5.30, cioè roba da ridere, dopo che per una settimana non ho fatto altro che andare a letto oltre le due o per lavorare al progetto, o per brindare a qualsiasi cosa esistente, o per pensieri cupi vari ed eventuali.
Gennaio è da abolire,
lasciamoci in balìa dell'inverno, che c'è frega del tempo.
Già, che ce frega.
E invece.

Ho voglia di bianco e nero, cristallino e nitido come il cielo di oggi
ma anche ruvido, rumoroso, imperfetto

impronta affondata nella pioggia.

Sì.