_ RESET _

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Bevo il mio deca amarissimo, quasi quanto questa giornata. Che poi ne ho anche passate di peggiori. Tutto sommato, a parte il fatto che la strada mi sembra una funzione costante-mente in salita. Che tanto vado ad annaffiare i fiori, mi sa
 
 che c'ho messo un po' troppi che. 
Poi molte cose inutili, di cui inizio a tirarmela un po' anch'io: del tipo che alla prima cliccata su spraygraphic mi sono trovata una mia foto come testata iniziale. 
E allora ho dovuto cliccare nuovamente per una ventina di volte prima che riapparisse. 

La moltitudine di cose inutili. Ci vado così d'accordo. Ma VEBE'. 
Poi anche la mostra a Mantova di un mesetto dentro un negozio di arredamento. Ma non è una mostra personale, porca pupazza ci mancherebbe, siamo una trentina di MaxArtis. 
Non so se andrò a vederla. Mi garberebbe-
Vado anche d'accordo con i non so, ultimamente. 

Ho comprato un libro nuovo, ignorando tutta la molteplicità dei consigli
 e ho fatto male. 
Non che non mi piaccia questo qui che ho preso alla Feltrinelli rinominata 
la landa dell'inferno

perchè d'inverno ci sono 35 gradi dentro 
ma d'estate siamo al Polo 
e chi s'è visto s'è visto.
[ Ma la MelBook è infinite volte più bella ed immensa ]

Tutto sommato si può anche dire che è avvincente. Il libro, non la libreria ( a parte trovare l'uscita o peggio l'entrata) 
Ogni volta che metto piede lì dentro, infatti, mi sento una formica in un brulicare di fogli, parole e numeri e idee 
mi vortica la testa alla vista 
di quanti libri vorrei ancora leggere 
!
chissà se nella mia mente c'è effettivamente così tanto spazio. 

Se devo RESETTARE
ogni qualvolta... 
Cosa rimane e cosa va, perchè sta lì a logorarmi il cervello e non scivola via
come la maggior parte di tutto quello che ho giurato non mi sarei dimenticata mai. 
Non ricordo più cosa fosse. 
Qualcosa di velato che fa parlare i miei occhi al posto mio, forse.
Ma mi sa che sarebbe troppo faticoso.

[ That would be something ... ]

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Sono già le 22.55 ... 
Il mal di testa passa piano piano, da fuori arriva aria fredda, finalmente, e in cucina sta bollendo l'acqua per la solita camomilla. 
Sento il profumo d'inverno. 
Ho ancora tutti i maglioni che tenevo nell'armadio di Firenze chiusi negli scatoloni, assieme alle fotografie che tenevo in camera, 
alle lettere stampate, custodite nelle buste di plastiche. 
Da rileggermi prima di andare a letto, quando nella casa dormivo da sola, dimenticandomi la luce accesa. 
Un po' mi mancano le chiacchierate con le mie coinquiline fino a che non mi si chiudevano gli occhi dalla stanchezza, con la testa tutt'uno con il piumone arancione scuro. 

Tuttavia ho una grande esagitazione per il 
futuro, come se al risveglio dovesse aspettarmi chissà quale gigantesca novità. 
Delle volte mi appiccico al finestrino dell'auto, o dell'autobus, o del treno e inizio ad immaginare cosa mi riserverà il percorso che sto affrontando. 

Credo che la cosa che mi caratterizzi di più oggi sia un sorriso nostalgico 
e una grande sciarpa a scacchi verdi e bianchi, 
per proteggermi dalle folate di sogni 
come neve.

_ Orologio _

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Quando soffro di vertigini mi rannicchio con le gambe contro il petto, sbircio il panorama fatto di mare, navi, porto, isole e arancio.
Guardo la mia punta dei piedi e se tocco la terra col palmo della mano la sento un po' umida. Questo mi piace.
Ma non posso chiudere gli occhi, perchè perdo la percezione del qui, di ora, di dove. Il sole è forte e picchia con insistenza anche se l'aria è quella di Novembre. Anche se l'aria è quella che è.
Ogni tanto passa una scia di aereo, ed il mio respiro che si muove tra il vuoto e l'aria rimbalza con le risate di non so chi. A qualche centinaia di metro più in là.

Ci sono delle volte in cui il silenzio segna con precisione tutto quello che deve segnare;
come quell'orologio vecchio che hai ritrovato in un cassetto e che ora porti al polso.
Ci sono delle volte in cui il silenzio gira alla perfezione.

E allora, che problema c'è.

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Instantanea del mio stato odierno:



Fare avanti e indietro col treno mi sta stroncando, sinceramente oggi avrei abbandonato l'università all'istante. Poi esco dall'aula e nello spazio a prova di fumo con la porta e la finestra spalancata ci sono minimo venti studenti a fumare e così per tutti i secoli dei secoli e amen.
Non so magari era meglio stare dentro.

Non ha smesso ancora di piovere, io in realtà sto ancora dormendo sul sedile del treno col libro appoggiato sulle ginocchia e le cuffiette nelle orecchie

senza musica
.
..

_ Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più infelice del reame? _

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Per tutti quelli che nella propria vita si devono far compatire per forza di cose.
Altrimenti non si sentono abbastanza importanti...

Per la miriade di gente che soffre del disturbo narcisistico della personalità (ce l'abbiamo pure al governo)
Per tutti coloro che amano fare le cose soltanto per lamentarsi di doverle fare e lodarsi di averle fatte.
Per tutti quelli che vorrebbero che le cose fossero diverse, ma che non fanno nulla per cambiarle.
Perchè è così gratificante crogiolarsi nei propri sbagli e nel proprio "male di vivere", per sentire la voce del proprio ego che continua a piangersi addosso.
Per chi si prende sempre e comunque TROPPO sul serio, ma negherà sempre e per sempre l'evidenza che è proprio così.

Per chi plasma sè stesso al volere degli altri, cancellando piano piano ciò che è
per diventare ciò che il mondo vorrebbe che fosse...


Quello specchio lì che c'avete dietro, davanti, di fianco
non va in frantumi, nemmeno se ci salite sopra o lo lanciate nell'iper spazio.



Quindi fatevi una risata più spesso, grande Giove.

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Sono, mi sento fantasticamente nulla. Ed è consolante.
La vita stretta lungo la linea del palmo nella mia mano.
Non c'è più posto per niente, almeno fino a domani.


Va bene così.


[...]

" E adesso ogni volta che non capisco quello che la gente dice chiedo cosa significa,
o mi volto e me ne vado. "