Spiralling

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Ieri mentre mi allontanavo dal caos di un sabato sera immerso nella gente, frettolosa e inutile oppure inutilmente frettolosa
mi stavo immaginando come doveva essere quella scogliera con lo sfondo blu notte e il profumo forte di mare.
A sedermi accanto il buio, il silenzio delle strade notturne, i suoni di sottofondo.
Quelli che ti concedono di estraniarti, che ti isolano la musica, gli occhi degli altri, i gesti distanti.

Solo per quei pochi minuti fondamentali in cui capisci che
se durassero di più
non avrebbero senso.



Slow down...

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Se oggi potessi essere qualcosa di diverso da me stessa mi vedrei da lontano
come una mano che segue l'aria fuori dal finestrino di un'auto, sfiorando i profili delle colline, del cielo quasi bianco
oppure vorrei essere osservata da molto vicino
tipo una gocciolina di pioggia leggera ad accarezzare una superficie liscia e curva,
con tutta la calma del mondo e senza perdere tempo
ad avere fretta.

Elogio alla lentezza.

Non avere paura di avere un cuore.

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Non è un caso se certi posti ci richiamano a sé. O forse sì, ma non ha importanza.

Certi spazi ci parlano, con dei rumori di sfondo dissonanti, oppure con un silenzio assoluto, calmo ed ovattato.
Una piccola porta che si chiude, piano,
isolandoci dal resto.

Certi muri ci costringono a guardare su, da dove arriva uno spiraglio di luce
la superficie liscia su cui scendono lentamente tante gocce
e scivolano come due mani che si cercano
fino a che non rimangono fisse a guardare te. Ferme chissà dove, chissà per cosa.

Certi luoghi si inclinano, sembrano sbagliati perché ci danno noia
quando è proprio questa la loro forza.
Il fastidio, il fatto che non riusciamo a camminarci diritti
il fatto che
non possiamo farci niente.

Certi sfondi sono disegnati, o sono finti perché ci sembrano finti
e ci richiamano alcuni fumetti di quando eravamo piccini, messi nel cassetto.
I tetti inclinati e scuri, la nebbia fredda, qualcuno che si affretta sull'uscio di casa tutto vestito di nero e un ombrello colorato, un gatto alla finestra
con la coda a punto interrogativo.

Certe strade continuano ad essere come due occhi che ti seguono mentre cammini,
tanto anche se sei a testa bassa te li senti addosso uguale
e cominci a farci l'abitudine.

Io vivo così,
a sensazioni.





Vento, nuvoloni bianchigrigi e cielo blu...

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"... se avessi piu' giudizio non lo negherei
che se avessi casa ti riceverei
che se facesse pioggia ti riparerei
che se facesse ombra ti ci nasconderei
se fossi un vero viaggiatore
t'avrei gia' incontrata
e ad ogni nuovo incrocio
mille volte salutata..."

Da questa finestra non so come sia possibile
ma il cielo sembra ancora più vasto e le nuvole pare che scappino
ancora più veloci.
A volte sarebbe da allontanarsi con la stessa classe.
Una calma apparente
soprattutto perché i pensieri non sono semplici da scardinare.
Figurarsi poi se sono luminosi
e magari un po' sbagliati.

Dato che pioveva

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Quando sei a giro e vedi qualcosa che vorresti fotografare
e vedi già la foto
e sai che verrà esattamente così come l'hai vista ancora prima di scattare
perché secondo me certe cose esistono solo per essere fotografate
e le noti proprio perché le fotograferai

c'è un'unica cosa che devi fare e cioè fermarti
e fare CLICK
anche se le uniche cose utili che hai per farlo sono i tuoi occhi, la tua testa
e il fatto che il mondo in quel momento gira nel verso esatto che ti stai immaginando tu.

I always get what I want

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"Nell'universo della mia pazzia
ho una nuova teoria
per me la gente
vola.
"

La cosa bella è che ci sono strade riservate alle persone curiose.
Queste strade non sono importanti perché ti portano da qualche parte, ma perché mentre le percorri c'è sempre
qualcosa di nuovo,
qualcosa che ti era sfuggito
oppure che prima proprio non c'era
o più semplicemente
che non volevi vedere.
Quindi il viaggio diventa piacevole e la meta perde di valore.

La cosa bella è che, quando ti ci trovi,
c'è un momento in cui vedi chiara solo la fine e le cose sono due:
o ci vai a sbattere
o torni indietro.
Ma come ho detto
queste strade sono riservate soltanto alle persone curiose.

La cosa bella è riderci su.