OFF

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Sono in fase di congelamento... 
Al mattino emergo dal piumone e catturo la mia gatta portandomela appresso a mo’ di scaldino elettrico. Che però, in più, fa le fusa, vuoi mettere?

In preda ai sensi di colpa per aver mangiato le peggio cose, si fanno camminate di un’ora e mezza alla luce del pomeriggio.
 Torno dalle uscite serali stracolma di inverno, cieli blù profondi e vento glaciale tra le mani, mi strucco, mi svesto. 
Infilo le cuffie e attacco i video tutorial di flash e dreamweaver in inglese, cercando di non perdere il filo. Che non è come il vizio.
Vado a letto tardi, ma prima di dormire mi ripeto gli argomenti per gli esami. 
Mi sveglio troppo presto, mi guardo allo specchio e cerco di scovare dove si trova l’interruttore corretto per accendermi.

Anche se io gradirei disattivarmi,
giusto un attimino.


Hmmmm....

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Penso a quante parole mi dico nella testa, senza esternarle perché sono convinta
che gli altri abbiano la facoltà di leggermi nel pensiero. 
Io per natura sono una che è “tattile”. Quando c’è bisogno di far capire qualcosa lo faccio capire con il mio corpo, con le mani, con gli occhi. Sono una che guarda bene e guarda dentro. 
Ma ultimamente sto capendo che le persone

ricercano parole
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Comunque in questi giorni ho già lo stomaco provato, non basteranno pedalate a ritmo compulsivo se continuiamo a fare rimpatriate a ritmo di spumante e di 3 del mattino. 
ragionando poi sul fatto che per me queste vacanze dovrebbero significare soprattutto 24 ore di tempo utile per lo studio matto e disperatissimo.
Certo.

Ma secondo voi, sono credibile?

Contatto

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Io amo i Gospel. E’ ufficiale. 
So che sembra strano, a vedermi da fuori nemmeno io penserei che potrebbero piacermi i Gospel. 
Invece ogni volta mi mettono una positività incredibile dentro, sarà l’energia che riescono ad emanare durante un concerto, la capacità di coinvolgerti. 
Sarà che comunque io impazzisco per le rappresentazioni teatrali, i cori, i concerti, tutto ciò che è contatto tra chi si mette in gioco e chi accoglie. Tra chi si espone e i miei occhi pronti a cogliere ogni sfumatura, ogni accento.

Insomma, ieri, dopo la parentesi idilliaca di cui sopra ho assistito a diverse scene pietose, tutte le volte mi meraviglio delle sfaccettature degli esseri umani. E tutte le volte mi meraviglio ancora di più di come mi scivolino addosso senza il minimo fastidio le frasi fuori luogo, gli atteggiamenti fastidiosi al limite del ridicolo.
Una volta mi chiedevo il perchè, adesso ho capito che non esiste un perchè e ho smesso di chiedermelo. E anche di chiederlo.

Semplicemente chiudo la porta, chi c’è c’è,
chi non c’è resti pure fuori.

[ Sono in clima natalizio eh ]

Chi semina vento mi raccoglie

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Ho appena creato magicamente una tazzona spessa e arancione di camomilla ed un pezzo di crostata all’albicocca. Quando passo giornate come queste, abbandonarmi alla gola è quasi un dovere (ma cos’è SPEZZA CON KITKAT?)

Sono in piedi da questa mattina alle 6.45... Ho preso il treno leggermente in anticipo per cercare di arrivare in orario a Firenze, in quanto (oltre agli impegni dell’ agendina giornaliera) avrebbe dovuto ricevermi un professore. 
Nemmeno a dirlo che i due treni mattutini hanno collezionato un ritardo di 40 minuti, sono arrivata alle 11:00 a Firenze, ho fatto una corsa dal PROFESSORE ( il quale avrebbe dovuto ricevere dalla 10zerozero alle 13zerozero) che, con mia estrema meraviglia, non era presente nella sua auletta. Tra l’altro situata in una torretta simile a quella de “La spada nella roccia”, quando Merlino viene cordialmente ospitato assieme ad Anacleto.
Ci mancavano giusto gli ombrelli per tappare i buchi sul tetto. 
Dopo aver aspettato quei buoni 45 minuti, confidando che il Mondo universitario per una volta mi venisse incontro, scendo con infinita tristezza le tremila scale per tornare ad altezza d’uomo, dirigendomi verso Perno, per cercare delucidazioni circa la materia che sto affrontando. 
Rifaccio altri 3 piani pendenza 100% e me ne ritorno dopo un’ora a livello sottoterra come il mio umore, come la mia testa rinnovata da una decina di formule e normative. 
Perfetto. 

Mangiamo al volo quel quarto e mezzo misero di roba commestibile e andiamo a lezione, dove, dopo due ore di lavagne scritte e riscritte la mia faccia doveva assomigliare a questo


?

Tanto che il professore mi guarda e mi dice
“Signorina, la prego. Mi faccia quella domanda a cui sta cercando di trovare inutilmente risposta.

“No ecco. Ma.. Allora 4EJ/L per la rotazione nel nodo uno ok, ci sono. Quel -6EJ/L per la rotazione nel nodo due, cioè. E’ quell’ EMME segnato che non riesco a trovare nel. 
Volevo dire.

Mi sa che non ho capito bene bene bene, ecco”

A testa bassa e con l’ombrello al contrario e varie folate di vento vago alla ricerca di un treno. Uno qualsiasi, basta che giunga a destinazione. Anche dopo un’ora di attesa, va bene lo stesso. 

L’importante è arrivare, sempre, comunque e nella giusta direzione. 
Oltre a vincere, chiaramente.

Imperfetto

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E’ un po’ una condizione mentale e fisica, la mia. E cioè quella di imperfezione. 
Questo mi piace, il fatto di dover aggiustare sempre qualcosa, prima che sia proprio come la vorrei. Peccato che non esista il - come la vorrei-
perchè cambio idea continuamente e spesso e volentieri.
Dovrei farmene una ragione della mia non coerenza. 
Certe mattine mi sveglio che mi amo, altre che potrei tintinnare il cucchiaino sulla tazzina del caffè per un’ infinità di minuti, fino a che non diventa un buon motivo per detestarmi a fondo. Il meglio è quando mi alzo dal letto e mi sto indifferente.

Non mi piace invece essere uscita oggi di casa soltanto per una visita medica e per andare a comprare i biglietti di uno spettacolo “teatrale” organizzato dai carrarini di Facebook, il restante tempo averlo passato sui libri, sui quaderni, sulle penne, sugli evidenziatori e su tutte quelle matasse inutili per gli esami di Gennaio e Febbraio. 
Per non parlare poi della prospettiva di prendere il treno domattina presto, rispettare gli appuntamenti vari, mantenere l’attenzione elevata al cubo per tutta la giornata ...

In questo periodo proprio non ce la posso fare, vorrei restare sotto il piumone blù ad ascoltarmi Eric Clapton o David Gilmour o altri geni simili

Ma perchè?!

Si attendono periodi migliori...

_ Eccoci pronti _

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Finalmente sono riuscita a lavorare al sitino... Di notte, ovviamente! :D

Eccolo qui -> Nuage de Nuit


Se volete, venite a trovarmi lì d'ora in poi.
:)

MenoPiù

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[ ascolta e guarda ]






'Stamattina ho fatto una fatica immane ad emergere dal piumone, che non si può proprio spiegare.
Litri di acqua calda e poi fredda e poi calda e poi fredda e poi congelamento totale

Ma tutto ciò non mi ha aiutato a svegliarmi.
Allora ho preso i libri per preparare un esame e mi sono fatta forza scaraventandomeli sui piedi, sbattendo la chiorba (testa) contro la porta diverse volte. Poi ho rufolato tutto nella borsa, assieme al necessario per la lezione e a diverse altre amenità: lo spazzolino da denti, "l'uomo senza storia" col righello come segnalibro (ed una copertina stupenda), i cruciverba, lo sciaffolino (shuffle), gli occhiali da sole, la pinza per i capelli, l'abbonamento del treno.
Vado in stazione affrontando il gelo col cappello arancione e il cappotto, ma devo aver sbagliato qualche conto.
Infatti mi dimentico il portafogli con i documenti, e allora torno a casa, dopo aver perso il treno, logicamente.
Aspetto un'oretta prima che giunga l'altro. Aspetto in casa, son mica scema. Con la coperta di lana, la gatta sulle ginocchia ed il pensiero sempre più inquietante de
"Ma chi cazzo me lo fa fare? Ora me ne torno a letto"

Allora mi lancio la Lamù (gatto) sui piedi, così nel frattempo me li scalda.
Mi avvio nuovamente verso la stazione, sempre col cappello arancione ma stavolta armata di piumino bianco alto sette piani, tipo le torte di matrimonio.

Massima del giorno -sul treno devo studiare-


Ronfo impunemente le due ore di andata (e anche le due ore di ritorno, tanto per ribadire il concetto che ci vuole il fisico, mentre io resto un ologramma), con il terrore costante di non riuscire più a scendere per mancanza di forze.

Invece scendo e attraverso Firenze col vento in poppa ( embè, dove volete che vada il vento?), in splendente ritardo come al solito, con un insolito entusiasmo che sembrerebbe più simile all'isterismo. Ma è un dettaglio.


Mi sento in forma, questo è da dire.



Tutto sommato la vita universitaria ha un suo perchè: tralasciando le tasse che dobbiamo versare, tralasciando che non abbiamo un cazzo di laboratori, di aula studio (in realtà ci sono, anche se hanno le sbarre) di sedie e/o banchi... Che siamo costretti a farci gli sgabelli con le scatole di cartone, le bottiglie e i cuscini di gommapiuma...
Ma c'abbiamo i megaschermi (spenti) nei corridoi e le nuove, meravigliose macchinette del caffè con lo sportellino... Vuoi mettere.

Tutto sommato
non ci manca niente per essere ottimisti.

2+2

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Giornata positiva... Ho rimediato banchi di nebbia tra i capelli a volontà, tre nuovi cappelli a due euro ciascuno, una seconda posizione a BOULING, una pozzanghera ampia tutta dentro gli stivali.
0,5 litri di thè freddo e un etto circa di zuccheri compresi nel pacchetto. Viva il picco glicemico da portare al collo con disinvoltura.
Un mal di gola insidioso che diventerà atroce ad inizio settimana ed una stanchezza alle gambe non indifferente, visto che manca poco alle 24 ore di veglia.
Ho resistito alla crepes alla nutella dell'Ambrosia, probabilmente per il caffè al ginseng che risulta lievemente stucchevole se servito in una tazza da caffèlatte.
Infatti ora la camomilla fumante è quasi d'obbligo: l'ho bevuto alle tre, 'sto cazzo di ginseng, e devo ancora digerirlo.
Che belle notizie.
Devo riprendermi la necessaria lucidità per affrontare lo studio matto e disperatissimo di domani, tra l'altro.


Ma postilla:
a me non piacciono le persone ambigue, le cose ambigue.
Ne farei volentieri a meno.

[ ZERO ]

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Quando i Porcupine Tree risuonano con Stars Die a riempire la stanza e le mie orecchie, vuol dire che mi devo prendere del tempo.
E' necessario adottare una filosofia adatta per queste ultime settimane universitarie... 
Di certo non è salutare farsi divorare dal nervoso. Perchè mai poi?
Soltanto perchè ho fatto avanti e indietro per due giorni di fila da qui fino a Firenze a vuoto? 
Perchè i professori fanno festa ed io non ho ancora provveduto a diventare un monaco tibetano
?
Beh, peggio per me.
E comunque non si può di certo dire che non usufruisco dell'abbonamento luccicante delle ferrovie dello stato. 
Io sono la carta fidaty di trenitalia.

Passiamo ai Bluvertigo, e allora mi sa che non c'è proprio più speranza. 

Mi sta passando l'entusiasmo, mi trovo in un'odiosa situazione di stasi, di sospensione di qualsivoglia vena creativa. Mi fa anche cagare qualunque cosa io produca.
 L'aspetto ancora più grave, dal mio punto di vista, è che non ho stimoli.
 ZERO. NADA DE NADA. 
Mi sto stancando anche di vedere le solite cose 

prevedibili, le solite cose

 banali, 

le solite cose. 
Insomma. 

Mi girano le palle a elica, ecco. 
Questo volevo dire.

bisogna sempre tentare di farsi accettare?
bisogna sempre scrivere solo testi d'amore?
è necessario ogni volta mentire al nostro cuore?
non sarebbe meglio liberarsi e confessare?