MenoPiù

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[ ascolta e guarda ]






'Stamattina ho fatto una fatica immane ad emergere dal piumone, che non si può proprio spiegare.
Litri di acqua calda e poi fredda e poi calda e poi fredda e poi congelamento totale

Ma tutto ciò non mi ha aiutato a svegliarmi.
Allora ho preso i libri per preparare un esame e mi sono fatta forza scaraventandomeli sui piedi, sbattendo la chiorba (testa) contro la porta diverse volte. Poi ho rufolato tutto nella borsa, assieme al necessario per la lezione e a diverse altre amenità: lo spazzolino da denti, "l'uomo senza storia" col righello come segnalibro (ed una copertina stupenda), i cruciverba, lo sciaffolino (shuffle), gli occhiali da sole, la pinza per i capelli, l'abbonamento del treno.
Vado in stazione affrontando il gelo col cappello arancione e il cappotto, ma devo aver sbagliato qualche conto.
Infatti mi dimentico il portafogli con i documenti, e allora torno a casa, dopo aver perso il treno, logicamente.
Aspetto un'oretta prima che giunga l'altro. Aspetto in casa, son mica scema. Con la coperta di lana, la gatta sulle ginocchia ed il pensiero sempre più inquietante de
"Ma chi cazzo me lo fa fare? Ora me ne torno a letto"

Allora mi lancio la Lamù (gatto) sui piedi, così nel frattempo me li scalda.
Mi avvio nuovamente verso la stazione, sempre col cappello arancione ma stavolta armata di piumino bianco alto sette piani, tipo le torte di matrimonio.

Massima del giorno -sul treno devo studiare-


Ronfo impunemente le due ore di andata (e anche le due ore di ritorno, tanto per ribadire il concetto che ci vuole il fisico, mentre io resto un ologramma), con il terrore costante di non riuscire più a scendere per mancanza di forze.

Invece scendo e attraverso Firenze col vento in poppa ( embè, dove volete che vada il vento?), in splendente ritardo come al solito, con un insolito entusiasmo che sembrerebbe più simile all'isterismo. Ma è un dettaglio.


Mi sento in forma, questo è da dire.



Tutto sommato la vita universitaria ha un suo perchè: tralasciando le tasse che dobbiamo versare, tralasciando che non abbiamo un cazzo di laboratori, di aula studio (in realtà ci sono, anche se hanno le sbarre) di sedie e/o banchi... Che siamo costretti a farci gli sgabelli con le scatole di cartone, le bottiglie e i cuscini di gommapiuma...
Ma c'abbiamo i megaschermi (spenti) nei corridoi e le nuove, meravigliose macchinette del caffè con lo sportellino... Vuoi mettere.

Tutto sommato
non ci manca niente per essere ottimisti.

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