Ed è subito fava

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Ho fatto la mia di regalare le mie ex cuffie giganti a mio babbo. Adesso appena entro in casa arrivano prima le sue note stonate che tutto il resto. Poi non so, continuando così il mio isterismo congenito potrebbe subire un'impennata decisiva e irreversibile.

La nuova sede è gigantesca, mi sono persa una decina di volte e ho girato tutti i bagni di tutti i piani perché dovevo dare l'illusione di sapere dove stavo andando ad ogni persona che incrociavo.
Vabè l'illusione ai autodistrugge dopo cinque nanosecondi nel chiedere a chiunque:
-scusa ma l'Aula 2?
risposte varie ed eventuali:
-eh devi uscire, poi girare il cortile, poi salire le scale, poi attraversare tutto il primo piano e la trovi-
oppure
-eh guarda è proprio lì dietro-
o meglio
-hmmm non è qui subito di sopra?-

CERTO COME NO.

Se non sapete come rispondere, potete, ad esempio, fare come me:

-scusa posso chiederti...
-No guarda, non mi chiedere niente-
- ... -

Volevo comunque solo dire, che è invano tentare di mantenere un certo aspetto guardabile quando la mia giornate ricominciano con la sveglia delle 05.50, 4 ore di treno e quasi otto ore di lezione (oggi ridotte a 5 perché, essendo il primo giorno, il professore di laboratorio di restauro non sapeva più cosa dire, dopo aver parlato dalle due alle quattro).
Ma, ad ogni modo, già verso le nove e mezza credo che la mia faccia fosse fortemente provata (soprattutto dalla temperatura tuttora troppo elevata. Cioè io non posso farcela se non arriva il freddo polare ADESSO):

un tizio, mai visto e conosciuto, di fronte allo sportellino numerico della segreteria mi guarda e mi fa
-sei in fila?-
-eh sì. Sono la C111 (che vuol dire aspetto ancora due turni da cento e mi girano le palle della fortuna)-
-ma tieni!-
E mi dà due numerini immediatamente successivi.

Ecco. Queste sono le cose che ti sistemano la giornata, da sorriso ebete, da sentirsi proprio fortunata, con il Mondo sotto i tuoi piedi. Quindi, così,
mi ha fatto contenta.


( Nice Dream )

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Evita
NikonD300 +50mm f/1.4 @ f/5
tempo di esposizione: 1/320
luce naturale

Oggi piacevole scoperta di questa ragazza, un viso particolarissimo da un'espressione totalmente distaccata dal mondo, con la testa un po' sopra le nuvole, ed i piedi tuffati dentro un prato di colori.

WAR MACHINE

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E comunque sono contenta di essere capace di dire a qualcuno:
Cazzo, sei stato veramente bravo.
Evitando di trovare per forza di cose quel pelino nell'uovo, che tra l'altro, non c'è.
Senza provare quella vena d'inferiorità che contraddistingue chi invece non riesce mai a tirare fuori un apprezzamento sincero, per colpa di quel sentimento inutile chiamato invidia.
O presunzione. O, nel caso peggiore, presunzione di essere invidiato.
Mi fa una tristezza infinita.

Credo di non aver mai fatto un servizio fotografico tanto più improbabile e divertente.
Un'ulteriore conferma che io adoro le persone che non si prendono sul serio, ironizzano sul proprio modo di essere e sulle difficoltà che ciò comporta.
Quelle persone che non ci tengono proprio a ribadire a tutti quanto e in cosa siano migliori, ma sono già migliori mostrandosi, semplicemente, così come sono.
E ne vanno fieri.



Gabriele, luce naturale
Nikon D300 +50mm f/1.4@ f/3.5
Tempo di esposizione 1/80

Fa.sì

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Ok. Sono decisamente in fase Radiohead.
In particolar modo in fase Black Star.
Oggi ho stampato i nuovi orari. Ho constatato che da fine settembre e fino alla prossima estate non avrò PER DAVVERO un cazzo di tempo libero, considerato che probabilmente passerò le mie giornate sul treno ringobbita sui sedili, a stilare dettagliatamente metodi di sopravvivenza. In realtà niente di nuovo rispetto a prima, ma
che ci vuoi fare.
Non so, te?
Respirare gli ultimi giorni di libertà, ad esempio.
Essere in quella graduatoria si rivelerà sicuramente un vantaggio, io me lo sento, io ne sono sicura (metodi di autoconvincimento), io sono sulla strada giusta (hm, sì, ma per dove?)

OK. Basta farsi domande e darsi risposte.

Fuori si aggrovigliano nuvole scure, ovviamente in tempo per domani, in cui ritornerà la pioggia a scrosci, e in cui avrei un ragazzo e una ragazza da fotografare e che non fotograferò perché non è piovuto per tutto Agosto in cui ero sui libri a sudare tipo sauna, ma vestita. Tranne quando eravamo sulle Dolomiti. Infatti lì è piovuto.
No dico.
Stai parlando con me, Tannen?

Dio, non potete capire in che stato siano i miei capelli.

Nude

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E la natura vive.



NikonD300-Nikkor 60mm f/2.8@ f/3.5
Tempo esposizione: 1/125



Una foto al giorno...

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Potrei avercela


Nikon D300 - Nikkor 50mm f/1.4 @ f/4
Jessica, luce naturale

Collapse the light into Earth

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La pioggia dà tregua. Ci vestiamo in fretta, io e l'entusiasmo,
scartabelliamo un'idea improvvisata, prendiamo per mano una delle nostri migliori amiche di sempre, uno dei suoi sorrisi vicini alle corde del cuore.
Che suonano un po' in minore, ma chissà forse
ancora per poco.

I sassolini bianchi sopra alle gocce d'acqua, un fiore rosso seduto fianco a fianco al tramonto
e davanti a noi
la sera ci dà tregua.
Porta tra le braccia rosa nuvoloni d'inchiostro azzurro,
la sabbia umida del mare tra le dita smaltate
ed il silenzio
tirato fuori dal suo personalissimo cilindro magico.



Senza troppe parole.

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Sto viaggiando lontano, ma non mi sono drogata... E' merito del concerto di David Gilmour, non so come fa una persona a superarsi sempre. Come fa?!
Geniale, semplicemente geniale. Solo a vedere tutto il Royal Albert Hall colmo di persone che si alzano e battono le mani e si emozionano mi si stringe il cuore! Chissà cosa deve significare per lui, cosa può provare.
Inarrivabile.


Intanto per quello che mi riguarda, bollono nel pentolone un po' troppe cose, ed io la notte non ci dormo tanto bene. Ma al contempo sono esaltata, positiva

e la ruota me la giro nel verso che dico io.

E ti ritrovo di sicuro vita

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Stasera mi chiedo come fanno le persone a vivere senza avere una minima passione dentro la propria vita. Un fiammiferino da accendere, quando fuori viene buio pesto e presto.
Allora mi ritengo fortunata, un po' perché sono frettolosa ma riesco a calmarmi e ad aspettare, un po' perché cambio spesso idea e perché ci sono giorni in cui ne ho veramente tante e vorrei sperimentarle tutte, ma poi viene fuori il discorso della fretta eccetera.
E insomma. Mi calmo.
Mi sento fortunata perché quando tutti parlano e dicono e insegnano, io sto zitta.
Perché quando mi succede qualcosa di triste, fuori, non lo sanno mai,
ma quando c'è qualcosa che mi riempie il cuore devo dirlo e gridarlo e ridere forte.
A costo di sembrare scema.
Spaccare tutto,
ma in silenzio e perseverando.

So che molte persone penseranno
"Anche per me è così"

ma per certo
io so che non è mica vero.





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Pausa.

Certe cose non mi appartengono più. Certe persone non mi appartengono più. Certe volte non mi appartengono più.
Non so chi di voi, sicuramente tanti,
lo abbia mai provato
camminare
camminare
camminare da soli
e guardandosi intorno, guardandosi indietro
avvertire piano piano un soffio sottile
che cancella via quello che hai lasciato alle spalle
che manca poco perché non ti trascini via anche te
come un granellino veramente minuscolo in mezzo a tutto quanto di infinito di sabbia, di cemento, di calore, di vita non ti è permesso di toccare.

E più il soffio insiste e più ti senti sradicato da qualsiasi cosa che c'era e che non c'è più,
da in qualunque modo tu fossi ed ora non esiste, puff, svanito, sollevato, via.

Sempre più leggero.

E mi sento meglio.







Ho sognato una strada

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Lago Passo Stalle


Distese verdi di vento e strade bianche
a formare un sorriso sul bordo dell'acqua
qualche rumore di passi a rotolare sui sassi, a ciondolare nei silenzi
e scricchiolano
due o tre margherite a far da cornice
alla terra di sentieri
color terra
alle pieghe sul viso del lago
color incolore sul blu del cielo.

Oltre me
una casina sotto una tettoia di nuvole
ed una scia bianca

lontana.