_ Pezzi della mia vita _

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Okei. Una bella doccia bollente, un Mark Knopfler che fa molto soft e posso dire di essere pronta per l'arrivo della seconda giornata di oggi.
Nel senso che dopo cena si avvia un secondo 17 dicembre, un tur de fors di 300 pagine e poi chi s'è visto s'è visto. Chiaramente non me.
Stop alle convenzioni.

--------------Sensazioni profumi riccioli di lana e sole
Sento ancora il profumo dei testaroli mezzi bruciacchiati conditi al ragù barra pesto. Avverto i postumi delle scarpine nere con tacco dieci e del vento ghiacciato sulle gote arrossate dal vino, dalle risate e dalla spensieratezza. In un tavolo tondo da sei.

C'è ancora quella musica, Andy, e quegli occhi sempre più chiari. C'è ancora quella voce profonda, scandita dalla tua, altrettanto arrendevole. Che avvolge un abbraccio, che rischiara una notte e accarezza due mani piccole.
C'è ancora quella musica e le due sagome in penombra
mentre ballano
ricamando silenzi.

_ Il discorso di un filo _

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Non ci resta che piangere!
Ah ah
ah.


Presa dall'esaurimento nervoso perchè non imparerò mai il bilancio finanziario della domanda quindici, mi sono convinta che il professore mi chiederà proprio quella.
Già. Le convinzioni.
Hanno il potere di semplificare i dubbi, le paure che derivano dai dubbi, l'adrenalina che deriva dalla paura, l'iperattività che deriva dall'adrenalina, la stanchezza fisica che deriva dall'iperattività.
E sappiamo tutti che potrei andare avanti all'infinito.


Non so come potrei andare avanti se dovessi tendere all'infinito, effettivamente. Questa mattina in palestra ho iniziato a parlare con la cyclette. Una sfida tra me e lei una volta arrivata al livello dodici di difficoltà.
Nella settimana sono stata socievole con gli sconosciuti, ho rivisto le mie posizioni su alcuni personaggi. Ovviamente pentendomene un nanosecondo più tardi. Personaggi siete e tali rimarrete. Ognuno è causa del proprio male, chi è causa del suo male pianga se stesso, mal comune mezzo gaudio. E via.
Ho imparato alcune frasi così dette
a livello standard, durante dei dialoghi. Un livello base, dal quale posso capire se ci sarà una speranza di comunicazione a livello verbale e, per essere più ottimisti, a livello cerebrale.
Ne esco puntualmente demotivata.

Olè.

_ Grigio scarabocchiare _

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Mi sa che ora me la dormo alla grande. La mia miglior compagna è la camomilla, la quale cercherà invano di rimettere in sesto un fegato parcellizzato in quest'ultima settimana.. Diviso tra compleanni, cene, feste di laurea, levatacce universitarie, gocce di maltempo diluite nelle ossa. E un po' nel cuore. Ma ho notato che, ad ogni modo, ai temporali tempestivi della tristezza c'è un sorriso che sbarra la strada...

Il mio.


_ Just a Moment... Ago _

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Nove e trentuno:
situazione di pioggia che scroscia a dirotto.
Dolcemente silenzio, quasi neve.
Quale cosa migliore che ascoltare Cluster One a volume onesto

col naso incollato
e il respiro che
si libera e poi
si appanna
e il vetro che respira o
sogna
e poi si sveglia.




Mi verrebbe voglia di uscire con l'ombrello arancione per spezzare la corda monotona
sottesa dal grigio.

_ Giramento di palle elicoidale _

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In questi giorni non farei che dormire e dormire e dormire. In questi giorni non voglio persone che mi stressano, non voglio rotture di balle. C'è di nuovo che mi sono proprio rotta di certi atteggiamenti e modi di fare barra essere.
Non voglio persone non pulite, non voglio chi si nasconde dietro la sua falsità di schifo, mi irrita la non correttezza. Il non ammettere quando qualcosa è palese.

L'inutilità delle mie parole, che non servirebbero a molto perchè le scaraventerei contro chi si ascolta addosso, contro chi ha un ego immenso, tanto immenso tanto invisibile da volerlo rimarcare ancora ancora e ancora. Ma perchè?
La comodità del non dire.
Far credere di non essere quello che è, per essere tutto e il contrario di tutto. Nel momento in cui tutto va bene ed adattarsi a quando il contrario andrà meglio.
Sarebbe l'ora di delineare un briciolo di personalità
su un cartoncino di spessore superiore all'apparenza

e non più su carta velina e carboncino.

...

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E c h o e s







_ Silenzio e le parole _

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Ieri sera è stata la testimonianza di come, di quanto, di perchè creda così tanto all'amicizia.
Un tavolo di chiacchiere, distintivi, acqua naturale, caffè e goccini di rhum.. ogni tanto.. Un tavolo imbandito di ricordi e risate. Di occhi stanchi, di ore tre di notte.
Un tavolo di noi, di quello che siamo, di come gli abbracci, anche se non del mulino bianco, abbiano un così buon sapore. Una morbida consistenza.
Certe volte è bene dimenticarsi tutto, accantonare una settimana di preoccupazioni e prove, di domande sul se/come ce la farò.
Su quanto tempo durino sette giorni di distanze.
Tendono all'infinito, come le parole.

_ The original sound of comunications _

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Concerto stratosferico!
6 ore di viaggio tra andata e ritorno, il sonno imperante combattuto a suon di Paul McCartney nello stereo e di ballettini improvvisati nella macchina con i migliori compagni di avventure ... Il freddo palesemente ignorato, così come il traffico invivibile di Milano. Cartina alla mano per arrivare giusto in tempo all'Alcatraz dove i Porcupine Tree hanno davvero sfondato il cranio di ottima musica.
Sono ancora in coma negativo, cercando di darmi un aspetto positivo in questi cinque minuti prima di tornarmene a Firenze e prima che non mi si addormentino tutti i miei capelli, miei fidati consiglieri.
In compenso la settimana si preannuncia frenetica, ovviamente non per me, ma per il mio alter ego che dovrà affrontare i doveri, perchè quasi quasi memedesima se ne torna a letto.


Con permesso.

_ Alla LARGA_

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Bah. Sono del parere che con determinate tipologie di persone sia del tutto inutile intraprendere una qualsiasi sorta di discussione. Quella particolare tipologia nota come

dimmi quello che vuoi non ti dirò mai come stanno realmente le cose

oppure

dimmi quello che voglio che tu dica perchè esiste soltanto quello che voglio che tu dica

oppure

negherò sempre e per sempre l'evidenza. Ma non ammetterò mai che sia così.

Olè.

_ Il rumore _

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[9.12.06]

Il rumore.
Quel cigolìo sfrontato che tanto mi sembra il respiro affannato
di quando sono affannata. Non potrebbe essere altrimenti.
Ricordo che qualcuno c'era. Non se sorridesse o meno, aveva le mani appoggiate al mento in quiete col corpo, mentre dondolava sui pensieri. Non ricordo molto. In effetti. Oltre al rumore dell'altalena.
Non mi sforzo di rammentare, mai. Nè io, nè tantomeno la mia testa.
Non mi sforzo mai di vedere, nè io, nè tantomeno i miei occhi.
Ma qual qualcuno c'era, prima, con le pupille mobili e lucide a ritrovarsi nell'acqua delle pozzanghere, nel frastuono di risate della solitudine. Fingendo desideri come sassolini, da lanciare sull'asfalto che si rimbocca le coperte con la pioggia e le nuvole.
E ancora storie senza avere a chi raccontarle, anche se dovesse inciampare nel sedervisi a fianco per ascoltare a bassa voce.

Non che la solitudine trovi spesso chi le tenga compagnia.
A parte il cielo, ovvio.

_ Enjoy _

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Sono in puro coma. L'influenza continua a tenermi murata in casa, il mal di testa a rendermi inconcludente e il raffreddore a farmi sognare colline tiepide e verdeggianti su cui sprofondare senza corrosivi dolorini alle ossa.

Viva i catorci disumani come me.

Il pensiero degli esami mi sta preoccupando, non è un bel periodo, in quanto vengo sommersa dalla caterva dei doveri e di scadenze, perdendo di conseguenza l'obiettivo principale. Così mi sveglio presto, ad orari improponibili, riavvolta nelle coperte per fare i conti con quello che mi resta da finire. E più voglio riaddormentarmi e più mi rigiro e più penso e più mi ascolto e più vaffanculo scaglierei contro i muri della camera. Che per di più in confronto alla mia testa si possono ritenere muri di gomma. Oltre il danno anche la beffa.



_ Pullulo di banalità _

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Mi sto addormentando sul micropalmo della micromano, special guest star delle micro onde irradiate dal mio umore alle stelle, in repeat l'album dei porcupine tree, giusto per non perdere il vizio e per prepararmi al mega concerto del 18 novembre.. Con i biglietti nel beauty case perchè così, forse, ho la certezza di sapere costantemente dove siano. Ma credo anche di no, perchè
sia che una cosa sia soggettivamente importante, che, al contrario, sia obiettivamente futile, io riesco comunque a perderla.
Dote magnifica!!!
Sono un po' provata dalla nuova testa anni settanta, oramai irrecuperabilmente spettinata e dal pomeriggio governato da "Vi resisterò, o tentazioni di merda!"
Ma in conclusione la mia giornata è stata una botta d'autostima... Forse la smetterò di spremere il mio essere con la famosa feroce autocritica (CREDICI!), ma credo sia un bene questa mia continua autodistruzione sul piano pratico, specialmente quando, chi ne capisce e chi mi ha insegnato qualcosa, mi rassicura (tutt'oggi) che, alla base, per crescere all'interno di una qualsiasi passione deve esserci una continua spietatezza verso il proprio lavoro. Una continua capacità dell'autovalutarsi e della critica. Su questo, drasticamente, sono a buon punto.
Ci vorrò credere sempre meno rispetto a chi ci crede assieme a me. In questo modo saprò che potrò crederci, prima o poi, molto di più.

Che pirla di saggezza.
Vado ad accrescere la mia voglia di trasferirmi all'estero guardando AnnoZero. Con permesso.

_ Smail _

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Questa sera sono stanca... Ma sono così...

[Shot by: Andy ]

So che non dovrei chiudere gli occhi. Specialmente quando è bene tenerli aperti, spalancati per non perdersi nemmeno un lampo della realtà che ci scorre davanti, che ci attraversa, che ci scolpisce e ci plasma. Questa realtà che è governata, in grande percentuale, da mani che non sono le nostre, sopra sacrifici e sudore appartenenti alle piccole e grandi esperienze... che in molti sanno cosa vuol dire.
E un po' mi spaventa il pensare all'incertezza, quel fatto di dover sognare, quel mestiere di credere alle capacità, all'ostinazione di sapere quello che si vuole. Un po' mi spaventa non sapere e voler sapere.
Un po' mi spaventa. Fino a rendermi conto che sarà l'unica arma per mandare affanculo chi gioca disonesto, chi muove pedine sporche. Chi mangia sui nostri piatti per poi dire che era meglio dell'altro.
Un po' mi spaventa riflettere su me stessa una volta uscita dall'università. Nonostante abbia soltanto voglia di farmi le ossa, di prendere la laurea e lavorare, sudarmi le giornate con la mia passione. Un po' mi spaventa avere la consapevolezza di doverlo fare lontano da qui, da dove sono cresciuta, da dove gli affetti, gli odi, i sentimenti buoni e quelli acerbi mi hanno vista usare la mia testa dura. Sempre e comunque.
Un po' mi spaventa sentirmi fiera di credere che riuscirò a fare del mio futuro non soltanto un compromesso, ma una casa calda e accogliente per il quale avrò lavorato sodo.
Tutti gli ostacoli di ogni giorno non fanno che confermare ciò in cui credo, che forse è poco.
Però quel poco io so che esiste.
[Listening to: Smile_ David Gilmour]

_ Io ce la so di Te _

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[ Shot by: Andy ]


Dieci.E.trenta: La pausa caffè è quasi d'obbligo dopo 3 ore sopra i libri di una materia di cui ancora non comprendo il senso. Cioè. Non è da tutti studiare un mix di psicologia (MIO DIO!!), filosofia (utilità tendente a infinito di sotto. nel senso che ci è finita, di sotto) e produzione di cantiere ed edilizia (sostanzialmente una merda).
Praticamente si può anche dire che non sto studiando niente, perchè un tris di queste cose non può che portare al niente complessivo.
Di fuori, oltre a me, c'è anche il sole tiepido dei primi di novembre e discorsi ad occhi aperti che ancora aleggiano nell'aria, dopo ieri. Come trovare una casa di 60 metri quadri in un paesino quasi disabitato, silenzioso; con le finestre e la veranda protese, vicino agli alberi dalle foglie grandi.
Come la domenica ascoltare le storie di chi ha incanalato esperienze segnate sul viso mentre accenna a sorridere, sorreggendosi su di esse.

Ultimamente:
Mi sento a tre metri da terra, come appesa
da un filo colorato a cortocircuito con la realtà.

_ Caccia _

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Oggi ci si arrampica sull'Autunno e se ne catturano i colori.
Tornerò con tante prede, così. Perchè necessito di nuovi ricordi.

_ Settimanale _

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Scie di viaggi..
Strade che portano da qualche parte.

I sogni rimangono lì,
anche se a volte prendono a camminare.



_ Note di pioggia _

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[ Listening to: Perfect Sense_ Amused to Death by Roger Waters ]

Quello è un luogo in cui di solito la pioggia si tuffa,
quando è stanca del grigio che le traccia i profili.

Oggi abbiamo qualcosa in comune.

_ Miele e Castagne _

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La bilancia dell'Autunno si sbilancia per il vento.
Aria nuova di cambiamento, che coccola chi, come me, ama la routine, pur essendo in continua contraddizione con la propria testa... Che non sa stare ferma e non sa... Accontentarsi? Sì, si può dire così.


Ognuno ricerca la propria casa, con tanto di valigie per restare al passo, oppure con in mano non più di una macchina fotografica ed una sciarpa colorata al collo
perchè il passo, al contrario, gli stia dietro.
Non ho molto tempo per sentirmi come la seconda persona. E' sufficiente esserlo.

Un buon viaggio a chi ha voglia di seguire, da dovunque egli si trovi , il mio.