Compressione

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Caffè bollente tra le mani... Tornata da poco a casa dopo 4 giorni di totale full-immersion sui libri, su formule, calcoli strutturali, su tavole e tavole di autocad. Su ore piccole. Quanto mi piace.

Ma anche risate, tiramisù, biscottini, coperte di lane e un gelo che, lascia fare... Foto orrende dell’ultima ora. Amiche che ti fanno sentire a casa anche se non lo sei, anche se ci discuti e vabè.
Il dialogo, la dialettica, lo scontro è il motore della -mia- esistenza.

Mi scombussola questo tempo che rincorre sè stesso e poi me. Che si diverte così, a passare in fretta.
Mi scombussola dovermi abituare ad altre abitudini, il freddo di Firenze, la neve che distingue il silenzio dal caos, la velocità dalla lentezza, la mancanza dalla presenza.
Cammino per le stradine tutta racchiusa in una sciarpa verde e nel mio berretto viola di lana spessa, a testa alta e il peso dei miei pensieri sulle spalle. Il segreto è scrollarle un po’
e guardare oltre, sempre più avanti.

Se c’è una cosa di cui sono certa è che le grandi fatiche sono quelle che portano ai risultati migliori, quelli di cui essere più soddisfatti. Quelli ponderati, ragionati, compresi fino al midollo.
E se c’è un errore,
se sento che qualcosa non torna devo scavare fino a che non trovo la soluzione.

Perché la soluzione c’è
e devo essere io a sapere
dove andare a cercarla.