Ma quanto s-fumature non ho?

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Hm! Sì. 

Belli questi due giorni di rientro... Sì!
Lunedì: Sveglia alle 5.50, treno, arrivo.
Dopo chilometri per raggiungere la sede di esame il professore non si presenta. E’ destino. 
Di chi, di cosa, per cosa non si sa. MA

mi dirigo al carcere di Santa Teresa per assistere alla presentazione del laboratorio opzionale di architettura degli interni, eseguita da tre docenti a mio avviso fortemente provati, ma con i controcazzi. 
Parola d’ordine: creatività a fiumi. E stimoli tipo scosse elettriche.
Mi sento a casa.

Rientro cadaverico per le 17.00 alla vera home sweet home, che non è mai stata tanto sweet ed home allo stesso tempo.
Prima di addormentarmi all’incirca verso l’una e mezza (come stasera, perché sono recidiva oltre che molto stupida)
stilo un simil programma per il semestre che segue, cercando un traduttore simultaneo per riuscire a capire come funziona la faccenda burocratica del tirocinio. Sperando che i tempi non siano secolari...
Ah ah ah.

Martedì: sveglia alle 5.50, treno, concentrazione per riuscire a tenere gli occhi semiaperti, in precario equilibrio tra sonno profondo e illusoria sensazione di veglia (tutto per non schiantarsi contro il finestrino in un attacco feroce di sonno)
Specialmente dopo due ore in cui i simpatici docenti mi elencano la bibliografia di mattonate e mattonate di normative, leggi, decreti.
Esco nei corridori e ho una visione del mio ex- professore di scienza delle costruzioni con occhialini da sole stile blues brothers, spolverino blu e cappellino da pescatore...
Poi mi chiedono perché. E cosa ne so io.


E in tutto questo, ancora più importante, il distributore di tèbarracaffè ROTTO.

Giusto perché è appena iniziata la settimana

...

Comunque il computer se sbaglio li accenti me li corregge.