They don't give a fuck about you.

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E' un bel periodo pieno, in cui mi sento soddisfatta nonostante a volte sia preda di crisi di panico di fronte a muri che mi sembrano insormontabili.
Ma il bello è anche lì.
Mi sto rendendo conto che il merito di queste mie sensazioni positive va a me, che sono capace di stare da sola
e alle persone che mi stanno accanto, che mi fanno sentire libera e al contempo così legata a loro. Senza tanti rigiri di parole.
Non è una frase fatta, ma un dato di fatto: imparare a stare da soli e a volersi bene senza che ci sia qualcuno a fianco che, per condizioni al contorno, ti elevi sul piedistallo con le classiche frasi a livello standard, beh. Secondo me è essenziale.
Mi fa ridere chi dice
-Facile, adesso che qualcuno a tuo fianco ce l'hai-
C.G.C.
Che Grande Cazzata, dico io.

Ho sempre avuto qualcuno a mio fianco, ed ero io a starmi a fianco, nel bene o nel male.
A fare i conti con i miei sbagli, con le mie illusioni/disillusioni, con la mia immagine che proiettavo così come gli altri volevano che fosse.
Non sono mai stati gli altri a farmi male.
Sono semplicemente stata io a permetterglielo.
Così ho mandato a 'fanculo tutti i meccanismi e ho pensato che, forse, se mi fossi voluta bene per davvero, fino in fondo, fino al micro.millesimo mio difetto, mi sarei svincolata dall'esigenza di camminare con qualcuno a fianco per essere felice.
Io l'ho capito solo stando da sola e per un bel po' di tempo.
Per questo voglio vivere chi ho accanto, non per sentirmi speciale attraverso i suoi occhi o per avere conferme.

Viverti. Punto. Niente di più, niente di meno.

Che quel muro di perfezione che, a volte, ci si costruisce davanti per sentirsi dire che siamo perfetti non esiste.
Consolante, no?

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