Punto. E ricomincio da capo.

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Camminare sul tappeto scricchiolante e giallo, sotto una luce fredda di Ottobre, finito troppo presto e senza neppure una foto. Ma quante di notte,
me le sogno e me le segno. Prima o poi le realizzo.
Funziona così.
Firenze: immersa nel totale silenzio, nell'insolito vociare più silenzioso del solito, ogni tanto interrotto dai miei pensieri a mo' di centrifuga.
Ogni volta che esco dal corso di progettazione urbana carambolo per la strada con nuove visioni delle cose, per questo dico centrifuga. Arrivo in aula vestita di verde ed esco stropicciata di arcobaleno.
E probabilmente mi beccherò anche qualche insulto, ma che bello che è guardare le idee su carta delle persone, le idee che prendono forma, viaggiano a pari passo con le parole, con le immagini a colori
tutte a costruirsi come uno di quei video accelerati, il cervello che elabora, trasforma, intuisce.
Che vabbè, ci saranno anche le paginate di calcoli, di formule, di teoria, di anni di studio ...
Ma cazzo, sarebbe proprio bello essere capaci di FARE ANIMA.

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